Le parole di Luciano Spalletti a fine partita.
L’approccio alla partita: “Secondo me è stato condizionato dalle mie scelte. Avendo messo Perotti ed El Shaarawy sulle fasce che ripiegavano sui terzini, quelli che avevano possibilità di ribaltare le azioni sono stati schiacciati sulla linea difensiva. Non l’abbiamo quasi mai presa un po’ per la mia scelta iniziale. Ieri, poi, li ho fatti lavorare e un po’ di problemi glieli ho creati, per cui ci si assume la responsabilità quando si fa male il lavoro”.
Perché non abbiamo ancora visto il miglior Vermaelen: “E’ dipeso sempre dallo stesso discorso che li ho sempre messi sotto pressione non riuscendo a prendere la palla un po’ più alta. Ha sbagliato un appoggio oggi ma è una cosa che può succedere, anche se poi lui è abituato a giocare sotto pressione. Dovevo fare meglio il mio lavoro e lavorare meglio nella loro testa”.
La partita di domenica: “Ho cercato di dare equilibrio e una logica ai cambi, però dovevamo giocare bene anche questa partita. Potevamo dare più di una soddisfazione ai nostri tifosi, invece non è successo. Ho messo minutaggio in alcuni elementi a cui avevo dato meno spazio, però la formazione e i nomi erano di qualità. La scelta tattica era è sbagliata e si è rivelata tale. Ognuno ha la responsabilità professionale del ruolo che occupa. Stasera non l’ho fatto. Loro hanno palleggiato e a catturare palla c’erano solo i due mediani che non hanno il passo di Strootman e Nainggolan. Anche a Francesco non si può chiedere di pressare i due davanti. Non potevo neanche passare a quattro, perchè altrimenti avrei dovuto mettere Manolas terzino”.
Alcune delle riserve non hanno convinto: “Spesso diciamo che bisogna comandare il gioco, bisogna correre ed essere aggressivi, però se gli chiedi un modo di stare in campo che non può essere aggressivo, e che di conseguenza non ti fa comandare il gioco, faciliti gli avversari. El Shaarawy ha fatto bene dei contrasti, è stato bravo a riportare su palla, così come Perotti. Però io gli ho creato delle complicazioni. Nella ripresa si è visto qualcosa di più. Nel primo tempo abbiamo fatto fatica e questo ha condizionato anche la difesa”.
Perotti accanto ai centrocampisti: “Nella ripresa lo abbiamo fatto giocare dietro Francesco, mentre Peres attaccava il terzino sinistro e Rudiger giocava terzino destro. E’ dipeso molto dalle mie scelte iniziali però non scordiamoci che il Villarreal ha buttato fuori il Napoli lo scorso anno”.
E’ stato esonerato Claudio Ranieri: “Mi dispiace molto e si vede in questo sport qual è la riconoscenza. Non c’è la riconoscenza. Aveva creato quella chimica che li ha fatti andare al di là del possibile e questo è il risultato. Lo aspettiamo a Roma”.
Sorteggio: “Vogliamo fare la nostra parte. Sarà un futuro dove vogliamo dire la nostra, perché abbiamo le carte in regola per passare altri turni”.
(Sky)
Questo uno stralcio delle dichiarazioni di Luciano Spalletti nella conferenza stampa post partita.
(Sky)
Questo uno stralcio delle dichiarazioni di Luciano Spalletti nella conferenza stampa post partita.
Stadio della Roma: “Penso che tutti abbiano un dovere professionale: la competenza. Ci sono cose che non riesco a capire ma nelle ultime ore credo ci sia stato un dialogo con il Comune anche se non so quale sia la risultanza. Mi viene difficile pensare che sia difficile dire si a una cosa da cui tutti possono trarre beneficio. Si vede che negli altri paesi ha dato aperture importanti, i movimento del calcio è importante, dà lavoro a tanti ed è per questo che bisogna dargli sviluppo. La passione del movimento, delle persone bisogna tenerla presente. A volte viene il dubbio a chi ha interesse a non farlo fare. E’ da ribaltare la regola e la correttezza. Ormai è troppo che se ne parla. Non sono nelle condizioni di poter giudicare perché non sono competente, anche se non riesco a capire. Le parole di Pallotta? È uno che viene da un altro paese ad investire nel nostro paese, a migliorarlo, a creare presupposti di crescita. Secondo me c'è anche da aspettarsi che prenda e che vada via. Poi ci si accorgerà dopo di quello che abbiamo perso. Ognuno ha il dovere di essere competente nella professione che fa”.