“Io non sono sfigato, perché ho raggiunto un livello di vita e di professione che, corretto o scorretto, è visibile. La sfortuna non può togliermi niente se non il risultato di una partita, il livello è quello lì. Spero che questo lo sia anche per te, cioè che tu abbia raggiunto un livello professionale che non può essere determinato dalla fortuna o dalla sfortuna. A me la sfortuna non può determinare niente in peggio rispetto a quello che ho raggiunto. Spero che a te la fortuna possa determinare qualcosa in più rispetto a quello che hai raggiunto”.
Io parlavo semplicemente dell’impressione che lei aveva lasciato di una determinazione inferiore rispetto ad un mese fa. Non si mettono in discussione i risultati: “Tutti parlano degli episodi, e quello è un modo di dire. Io ho detto in questa maniera, poi ci fai l’articolo scegliendo quello come titolo, oggi lo ribadisci… Io sono fortunatissimo, non posso essere sfigato. Professionalmente ho raggiunto quel livello lì, tu capisci quello che voglio dire? Che ti piacciano o no i miei risultati sono quelli ormai. Il tuo risultato è questo. Spero che la fortuna ti possa dare qualcosa e che la sfortuna non ti possa togliere niente. Io sono a posto insomma. La fortuna ha una connessione col sudore e una connessione con l’impegno. E io sudo di molto, mi impegno di molto per cui sono fortunatissimo stai tranquillo. Guarda, sono qui a fare l’allenatore della Roma. Tu fai le psicoanalisi a me tutti i giorni ed è un lavoro da sfigato. Vi vedo un tantino in difficoltà. Oggi avete chiesto anche l’aiuto all’artiglieria pesante, avete mandato agenti sotto falso nome per capire che luna ho. Non ce l’ho fatta a leggere tutta la rassegna stampa, perché erano tanti oggi. Tentate sempre di capire che luna ho, ascoltate chi vi pare per fare un’analisi nei miei confronti. Più che articoli sportivi sembrano oroscopi. Oggi non ho fatto in tempo ma durante la settimana li leggerò tutti. Sono una persona fortunatissima, però, non posso più avere sfortuna. Spero solo che tu possa avere fortuna. Punto”.
Sfigato lo ha detto lei…: “Ho capito ma se tu di una partita metti in risalto questo, oggi ci ritorni e sei lo stesso è segno che ti interessa questo qui. E io ti do la spiegazione mia. Sfigato o no lo determina ciò che la fortuna può darti o ciò che la sfortuna può toglierti. A me la sfortuna non può togliere niente per il livello che ho raggiunto, ormai la posizione è questa. Posso perdere altre due partite e andare a casa ma rimango sempre Spalletti che su 22.000 tesserati con un tesserino della Prima Categoria ha allenato venti anni in Serie A. Voi quanti siete? Quanti mila siete? L’ho spiegato bene ragazzi. Vi interessano di più le ombre, l’umore e via dicendo, quante volte avete scritto che ho visto ombre dappertutto? Quante volte me lo hai scritto?”
A Lione lei ha detto che vede ombre dappertutto: “Io l’ho detto per prendere per il culo te. Poi se tu vuoi prenderlo sul serio e lo scrivi… Come tu tenti di prendere per il culo me, io tento di prendere per il culo te perché te sei contro di me e io sono contro di te. Io se voglio alleno anche nei prossimi anni e tu farai sempre il giornalista. Spero che la fortuna possa dare molto a te. Perché tra i due non so chi è sfigato veramente”.
Sfigato in base a cosa? “Ho detto che le posizioni da sfigato vengono determinate dalla fortuna, che ti può dare qualcosa, e dalla sfortuna che ti può togliere qualcosa. Questa la definizione da sfigato. Tu hai scandagliato gli agenti segreti sotto falso nome oggi. Vi interessa questo e andiamo su questo, anche se volevo parlare di calcio come abbiamo fatto per mezz’ora. Mi hanno fatto una domanda di calcio, poi lui mi fa una domanda su come sono io, dopo averlo scritto, averci ribadito, dopo averlo condito perché tu vai a prendere quello nel tuo essere giornalista di professione e lo metti in risalto. Oggi me lo ridomandi e c’è bisogno che io mi difenda perché non sono sfigato. E sono serio, non è un gioco di parole. Il mio sudore ha sempre determinato la fortuna o la sfortuna, la mia voglia di andare a lavorare dalla mattina presto fino alla sera tardi. Ho sempre fatto così e farò così fino all’ultimo giorno in cui sarò qui, io! Lavorando nel tentativo di lasciare una Roma forte fino all’ultimo giorno”.
Cosa pensa della possibilità di vedere Lotito presidente della Lega di Serie B? “Mi diventa difficile e Gianni (ufficio stampa AS Roma ndr) già mi guarda preoccupato perché sa come la penso su quelle che sono state le ultime elezioni. Mi sentivo più dalla parte dei giocatori ma non essendo a conoscenza e non essendo dentro le trattative, i programmi, mi sono reso conto dopo del programma di uno e del programma dell’altro. Dopo non sono stato molto d’accordo nella conoscenza delle cose, ecco. Non mi garba. Però faccio parte della mia associazione e sono stato con la mia associazione. Ora delle cose ho da chiarire, perché quello che è venuto fuori non mi garba e devo documentarmi. Però io faccio l’allenatore, devo fare il bene della Roma. Oggi voglio parlare di calcio e sono anche attrezzato. Se vuoi ti posso dire le presenze di Ricci in campionato. E’ un calciatore del Sassuolo ed è un giocatore forte, che conosco bene. Su queste cose ci possiamo stare quanto vi pare. Quello che mi disturba sono i tiri in porta che si fanno di solito e quello che ha fatto la mia squadra e perché non abbia avuto l’esito corretto”.
Per ridare stimoli e motivazioni ai calciatori si può pensare al calendario? “Mi è sempre sembrato di essere molto normale quando sono venuto in conferenza stampa e molto disponibile nell’analisi. La squadra, se fa vedere quello che è stata, può andare a vincere anche le prossime 4-5 partite. E se le vinci puoi andare anche a cambiare gli scenari in vista di quell’altro gruppo di gare contro squadre della tua stessa forza. Quando sei nel gruppo in cima è la volata che conta. Se sei a quattro-cinque metri è la volata che conta. Non li puoi recuperare negli ultimi 100… Se non ci sei è difficile. Alla squadra è stato detto che le prossime 4-5 partite possono determinare la volata. Hai capito? No? Mi spiego male oggi, si vede che sono nervoso”.