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(13/05/2017) A.S. Roma

La conferenza stampa di Luciano Spalletti (Integrale)

La conferenza stampa di Luciano Spalletti, allenatore dell’AS Roma, alla vigilia della partita contro la Juventus.
 
Da Juve-Roma ad oggi entrambe le squadre hanno fatto lo stesso numero di punti. Che significato ha per lei questo numero? “Significa, come abbiamo detto più volte, che tutte e due le squadre hanno lavorato in maniera molto seria. Hanno fatto il proprio lavoro cercando di dare il massimo. Probabilmente in questa considerazione qui c’è da tenere presente il fatto che loro all’inizio erano davanti. Io ho un’idea in generale: se la Juventus avesse avuto una squadra in grado di insidiare questa posizione, questo ruolo, sarebbe andata ancora più forte. Ci sono dei momenti in cui ha potuto gestire in base a quella che era la differenza dei punti che aveva, in modo da poter scegliere di gestire una partita, senza andare a metterci obbligatoriamente tutta la forza che aveva, perché a volte viene fatto in maniera involontaria dai calciatori, di essere più pronti in una partita che in un’altra o di abbassare il livello di guardia e la preparazione per arrivare ad una partita. Ci sono partite che vanno preparate in maniera completa, delle partite che più stai zitto e meglio è perché se la motivano da soli, dovrebbe essere sempre così. Però, a volte, il rischio c’è che gli atleti o i professionisti, che hanno un’età, vengano influenzati da qualcosa e che venga abbassato il livello di attenzione e di guardia; è qualcosa che succede e probabilmente sarà successo anche a loro che sono bravissimi nel creare quasi sempre il clima della partita che assomiglia alla somma dei caratteri individuali che hanno. Si vede che è un modo di fare, uno spirito a livello di squadra che mettono sempre dentro le partite di un livello altissimo. Però noi siamo partiti dietro e quando hai qualcuno che ti va ad insidiare la posizione, allora forse spingi ancora di più. Loro, poi, hanno disinnescato qualsiasi tentativo di avvicinamento. Perché quando c’è stata una squadra che ha tentato di… loro hanno fatto vedere che, come ho detto le ultime volte, “qui non ci si può mettere mano, qui è casa nostra”. Ed è stato così. Però i punti sono tanti, abbiamo fatto un buon lavoro”.

Sarri ha detto che sarebbe stato più giusto giocare in contemporanea le due partite Torino-Napoli e Roma-Juventus. Cosa ne pensa? “Che probabilmente in questo finale di campionato, per togliere qualsiasi dubbio, sarebbe giusto così. Però anche la precedente voleva giocare insieme oppure la precedente no e questa qui si? Perché anche quella precedente fa parte di questo pacchetto delle ultime partite, dove poi siamo a questa distanza qui e c’è in ballo la seconda posizione. Mi va bene, sono d’accordo, è una considerazione giusta, però deve valere per tutte le partite, no questa qui si e quell’altra prima che hanno giocato con il Cagliari in casa no”.

Nainggolan e Perotti. Sono pronti per giocare domani? “E’ una considerazione che va fatta in maniera profonda perché bisogna avere la certezza che qualcuno ce la faccia a fare quasi tutta la partita, perché non ci sono solo queste due ma ce ne è anche qualcun’altra dove dobbiamo essere vigili, dobbiamo essere attenti, per cui anche queste rientrano nel pacchetto. Sono giocatori forti e, vista anche la mancanza di altri giocatori forti, perché lo sapete da soli senza che io vi dica niente, ne fai malvolentieri a meno. Un giocatore come Radja lo vorrei sempre a disposizione. Un calciatore come Diego, in condizione, fa parte di quei calciatori che hanno quel carattere per giocare queste partite qui. Per cui li andremo a valutare bene in questo allenamento e nelle ulteriori cure che faranno, perché poi abbiamo uno staff medico che gli starà addosso da qui a prima della partita”.
 
Conte ha vinto il titolo in Inghilterra. Cosa conferma questo? La bontà della scuola italiana? Vincere la Premier è una sorta di laurea per un allenatore italiano? “Se vuoi tutti prendiamo i meriti, sono d’accordo. Se ci danno un po’ di meriti anche a noi perché ha vinto lui… Si parla di scuola e si fa tutti parte di quella classe lì, va bene, ma l’ha vinta lui, è stato bravo lui, è stato forte lui. Lui è andato lì e ha ribaltato subito la situazione di una squadra, probabilmente forte, che ha fatto funzionare al massimo; ha fatto funzionare la squadra, i calciatori, ha cambiato modulo, ha dettato il suo calcio come ha spesso fatto, perché è uno che dentro gli spogliatoi parla di calcio, per cui bravo, complimenti. Bisogna dargli i meriti per aver vinto in un campionato che rappresenta un premio per quella che è la categoria, la professione che uno fa. E’ un premio importantissimo”.

Ha individuato il sostituto di Dzeko? Cambiamenti tattici anche nel modulo? “Un po’ ci dispiace perché Edin ormai era il nostro terminale offensivo e la squadra aveva iniziato a servirlo nella maniera giusta, a riconoscere in lui i modi di smarcarsi più corretti per la qualità dei compagni. Era l’attaccante, il finalizzatore della Roma. Il fatto che ci venga a mancare qualcosa ci toglie però questa squadra ha altre possibilità e ha fatto vedere di funzionare anche con altre possibilità; per cui si vanno a rispolverare, si riprendono in mano e si riparte ugualmente per l’obiettivo della vittoria, nel tentativo di vincere la partita senza scuse e piagnistei, dritti verso questa gara che ci deve vedere lucidi, nel senso che qualsiasi sforzo fisico e mentale andrà fatto per una cosa sola, ovvero tentare di vincere questa partita, perché la vittoria ti darebbe la possibilità di arrivare secondo in classifica. Dobbiamo avere la visuale libera per quell’obiettivo lì senza girare la testa e senza avere niente che ci possa offuscare questa visuale qui”.

Da dopo San Siro tutta Italia ha parlato e ha dato la sua opinione sul mancato ingresso di Totti. Anche Salvini ha fatto un commento. A mente fredda vuole rispondere a qualcuno? Qual è il suo pensiero finale? “Su Francesco, per quanto riguarda la partita passata, ne abbiamo già parlato. Mi sono trovato negli ultimi cinque minuti e la valutazione può essere fatta in più modi e ho scelto di fare così. Anche perché quando l’ho fatto entrare cinque minuti le opinioni di chi guardava la gestione non erano diverse. Per quanto riguarda Salvini menomale che è contro, sarebbe stato un problema averlo avuto a favore. Preferirei avere dalla mia parte uno come Marc Tarabella e mi toglie qualsiasi tipo di imbarazzo, per cui lo ringrazio per aver detto così”.

Quali sono i punti di distanza della Roma dalla Juventus? “Mi sembra che quest’anno la Juve, più di ogni altra Juve, abbia fatto vedere, da quando ha iniziato questo ciclo vincente, di trovarsi sempre dove e come aveva programmato di essere, senza mai intoppi, senza mai ritardi. Un progetto che avanza in maniera netta, dove mi sembra difficile in questo momento qui identificare un qualcosa che ti possa permettere di stare al suo passo. Anche perché la penso come ho detto prima e lo posso ribadire: questa Juventus ha fatto vedere in alcuni momenti di poter mostrare anche qualcosa in più e invece involontariamente è andata a giocare le partite dove si è permessa di gestire delle situazioni. Per il momento la distanza c’è ma la Roma ha lavorato nella maniera giusta, come ho detto prima. La Roma ha fatto il suo lavoro di squadra, ha tentato di andare a vedere che mondo fosse quello lì più da vicino, poi non c’è riuscita per la Juventus e probabilmente  perché, per colpa dell’allenatore della Roma, ha perso qualche partita di troppo, perché la squadra della Roma rimane una squadra forte che doveva perdere qualche partita di meno. C’è da mettere mano ad una continuazione, a dare seguito ad un modo di lavorare serio, importante e di scelte, a volte anche difficili, a volte anche dolorose, per avere quella possibilità di andare avanti o di migliorare sempre. Ma questo non vuol dire che poi ti permetterà di arrivare a quel livello lì. Secondo me, vista la situazione attuale, anche se i punti in un girone sono gli stessi, anche se abbiamo giocato delle grandi partite, e qui ci potrei mettere anche un’altra squadra, la Juventus per ora fa vedere di essere un po’ avanti, al di là dei soldi che non considero di primaria importanza. Anche perché ci sarebbe da vedere quanti se ne possono spendere, quanti se ne è spesi, al di là di quello che tira su la squadra o tira su la società a livello di contributi. Però poi ci sono altre cose, andrebbero considerate tante altre cose. Ormai nel calcio c’è la possibilità di andare prendere giocatori importanti che da una parte funzionano, da un’altra falliscono e se tu sei bravo ad individuarli hai delle agevolazioni nel portarli a casa e funzionano. Faccio per dire Edin Dzeko: se l’anno scorso fossimo andati dietro a quello che ci aveva dettato un po’ lo scorrimento del campionato, avremmo continuato con il tridente leggero, facendo a meno di lui che sarebbe stato costretto ad andar via. Perché un giocatore di nome, importante come lui che non funziona, un anno ce la fai a raccontargli due-tre cose dove gli crei attenzione ugualmente, dove ti dà lo stesso una mano, mentre diventa difficile la seconda stagione per un giocatore che arriva in un posto come giocatore fondamentale ma che poi deve sfruttare gli spazi per inserirsi. Una riserva di un anno fa bene, se nel secondo anno glielo chiedi nuovamente, e lui ha già il film vissuto, diventa difficile che renda ancora. Sono valutazioni ed  esperienze vissute che vanno considerate. La Juventus è davanti a tutte, anche alle altre in questo momento qui. Bisogna che gli altri siano bravissimi per andare a creare problemi o ad essere bravi nell’avvicinarsi per poter carpire qualche loro qualità o rendersi conto di quali siano le loro qualità nel cuore della Juventus”.

Per Roma-Genoa l’Olimpico sarà tutto esaurito. Che riflessioni le fa fare questo dato? La infastidisce? La sorprende? “Perché mi dovrebbe infastidire? A me fa piacere. Considerata la situazione di domani, il tipo di partita e il tipo di avversario, la possibilità che Totti possa dare un contributo alla Roma esiste. Fatte tutte le considerazioni. Per cui, mi fa piacere avere tanto pubblico allo stadio perché negli ultimi periodi non lo abbiamo avuto. Ai calciatori quando sono venuti qui gli è sempre stato detto di quello che è il calore, di quella che è la passione, di quella che è l’affluenza, di quella che è la partecipazione emotiva e l’hanno vista poche volte. Io ho avuto la fortuna di viverla precedentemente, me la ricordo bene. Quest’anno e l’anno scorso poche volte. E quando c’è stata non siamo stati bravi a funzionare noi nella nostra totalità, però poi è un piacere. Nell’ultima partita mi hanno detto che ci sarà il tutto esaurito ed è un dato di fatto sul ritrovato entusiasmo dentro la squadra, soprattutto aver ritrovato la squadra che era un po’ la priorità che mi è stata assegnata quando sono arrivato qui: la priorità che mi è stata chiesta quando sono arrivato qui era quella di ricostruire una Roma forte e di livello. E la Roma è una squadra forte e di livello al di là della posizione e del punto in più o in meno che può fare la differenza. Però è una Roma forte. Se volevi alludere ad altro non lo so (in rifermento al giornalista Roberto Maida ndr). Vuoi fare l’agente segreto, puoi fare qualsiasi cosa: Bob Maid, agente segreto”. 
 
La gente contro il Genoa andrà allo stadio per Totti mentre domani è una partita decisiva…: “Cerco di fare il meglio per la Roma con serenità, cerco di non togliere niente a Francesco. E’ un gioco che si può fare, prima della fine del campionato si prende un dizionario e si prendono che le parole che ci riguardano di cui si è sempre parlato. E si fa: squadra, maglia, cuore, allenatore, capitano, calciatori, obiettivi. Tu vedrai che c’è scritto “allenatore” e vai allo svolgimento: quello allena che la squadra, in base al tipo di squadra, che può scegliere la formazione nel tentativo della vittoria. Poi, “cuore”: è qualcosa che viene racchiuso, avvolto e sta dentro una situazione. “Capitano”: colui che indica il comportamento che i compagni dovrebbero avere nello spogliatoio. Ci sono tutte queste cosi qui che sono lo sviluppo, poi verrai a dirmi se quello che dice il dizionario della lingua italiane è stato usato bene o male. Lo dice la legge in questo caso qui, per cui non tolgo niente a nessuno e cerco di tenere conto di tutto, prima cosa la Roma”.
 
Sabatini all’Inter. Piacerebbe a lei lavorare con lui? “Sabatini è un direttore sportivo forte, è un personaggio che ha esperienze importanti, che è da squadre forti, da club importanti. Da club che vogliono tentare di riproporsi per quanto riguarda le vittorie, in questo caso qui. Non mi sorprende che abbiano chiamato Sabatini. Io con Sabatini ho avuto dei punti di vista contrari ma sono stato d’accordo anche su tante cose e per me rimane un dirigente forte e importante. Con tutti, poi, nel mio lavoro con cui sono stato bene se ci fosse la possibilità perché non farlo?”

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