Le parole di Umbero Gandini, ad dell’AS Roma.
La tournée negli USA. Gli stadi sono pieni: “I grandi club seguono questa tradizione da anni, ovvero quella di andare a preparare la stagione approfittando di situazioni climatiche magari non proprio ideali a seconda dei paesi scelti ma con impianti di alto livello e in aree dove il calcio sta crescendo. Da anni con la ICC organizzata negli Stati Uniti e in Asia i grandi club hanno trovato un percorso comune e questo sta portando continuità a questo prodotto”.
Resta un sacrificio però dal punto di vista tecnico: “Credo che sia abbastanza relativo. E’ chiaro che se uno potesse scegliere un percorso ideale sceglierebbe casa sua. Guardate i risultati dello scorso anno: la terza classificata non è andata da nessuna parte, le altre due hanno fatto le tournée. Non è che ci sia una controprova dal risultato finale di un campionato. Sono scelte, noi siamo improntati alla crescita e la nostra città ci impone di andare in giro per il mondo”.
Il calcio italiano e la possibilità di giocare in altri continenti: “Anche questo è un po’ nel disegno di qualcuno forse ma è abbastanza difficile immaginare che vengano giocate le partite in altri continenti. Abbiamo vincoli e regole e nessuno in Europa è riuscito a mettere in campo una cosa di questo tipo. Questi discorsi vengono fatti con le supercoppe. La Premier League fa un torneo asiatico tutti gli anni e anche la Spagna sta cercando di seguire quella strada. Non è più il tempo di squadre che vengono negli USA per passare il tempo ma vengono per vincere”.
Nainggolan rinnova? “Il dialogo è apertissimo, è un giocatore della Roma ed ha un contratto pluriennale. Siamo assolutamente positivi verso la costruzione di una squadra comprendente Radja che darà grande soddisfazione”.
I tifosi della Roma hanno capito il nuovo progetto iniziato con Monchi? “Mi auguro di si. Un po’ di tensione o di scetticismo l’ho percepito ma il messaggio principale che Pallotta ha voluto dare è sulla solidità del progetto e sulla continuità. Andando a scegliere un professionista di altissimo livello come Monchi ha chiaramente detto che lui conta moltissimo sul fatto che la squadra continui a crescere e che i risultati continuino a migliorare. Nessuno ha la bacchetta magica in mano, Monchi è arrivato in una situazione definita già negli anni passati ed era necessario fare delle operazioni. Gli arrivi stanno migliorando la squadra”.
Qual è l’obiettivo? “Una grande squadra come la Roma deve giocare per vincere il campionato. Questo è l’obiettivo che tutti ci siamo prefissi e che credo sia comune almeno a tre-quattro squadre in Italia che tradizionalmente giocano per vincere. Poi ci sono le partite, ci sono tantissime situazioni che contribuiscono a definire il risultato finale. In Italia sono 6 anni che la Juventus vince il campionato e la Roma è la squadra che gli è stata più vicina con costanza, quest’anno siamo arrivati a quattro punti e dobbiamo fare ancora un passo avanti. L’obiettivo è fare il meglio possibile fino all’ultimo minuto di ogni singola partita. Bisogna essere realisti e ricordarci che ci sono gli avversari. Faremo tutto il possibile e anche l’impossibile in qualche caso per arrivare al massimo traguardo”.
Il Milan: “E’ un nuovo Milan, è un’altra cosa. Il cambio di proprietà è stato netto rispetto al passato. Il mercato sta riportando nel campionato italiano una squadra di altissimo livello e di grandissima importanza come il Milan. Il campionato sarà ancora più interessante. L’Italia e la Premier League sono gli unici campionati in cui troviamo almeno 4 squadre capaci di competere per il titolo”.
Arriva lo sponsor sulla maglia? “E’ una delle priorità che abbiamo. E’ una situazione che deve definirsi. Ci sono opportunità buone, meno buone, situazioni da valutare. Sicuramente la società è impegnatissima nel trovare quelle risorse che ci agevoleranno nel discorso di competitività che stiamo disegnando”.