Queste le dichiarazioni di Eusebio Di Francesco, al portale della Serie A Tim: “Ho sempre aspirato a diventare allenatore della Roma, al di là poi delle emozioni del derby che è una cosa unica e sono contento di poterlo fare. La società è cambiata, però tante persone che lavoravano con me quando facevo il calciatore e il team manager sono rimaste, questo per me è un aver riallacciato già gli ottimi rapporti precedenti. Con la città, con la gente, ho sempre avuto un grandissimo ricordo e per me è stata società importantissima. Ho ricominciato una nuova avventura ricominciando anche tutto daccapo, entrando in una squadra che aveva ottenuto un ottimo secondo posto, che aveva fatto un gran campionato e far passare il mio messaggio di calcio vi assicuro che inizialmente non è stato facile, anche se il percorso è ancora lungo. Vincere con un gol di scarto significa avere grande maturità, però non significa non fare un’ottima prestazione. È il contrario, puoi essere stato meno bravo nell’andare a chiudere tante situazioni che hai creato. 1-0 e un gol di scarto sono differenti. Prendiamo quello di Bergamo che è totalmente differente da quello fatto con il Bologna, con il Crotone o con lo stesso Torino. Cercare sempre di dominare la partita, cercare sempre di aggredire gli avversari e determinare pensando a se stessi più che agli altri“.
Il derby: “Il derby non è una partita come tutte le altre. E’ una partita particolare ma nella preparazione della gara è la stessa cosa, dal punto di vista del lavoro. E’ ovvio che per noi è una gara molto importante, è una stracittadina che esula un po’ dalla classifica però diventa anche importantissima per il fatto che entrambe le squadre in questo momento si trovano in un’ottima posizione. Le emozioni sono le stesse però le responsabilità da allenatore sono nettamente superiori, quando tu entri nel derby in campo hai la possibilità di sfogare tutte le energie e tutto quello che hai accumulato durante i giorni precedenti alla gara in campo. Io invece dovrò soffrire un po’ di più”.
Un giudizio su Inzaghi: "Era sveglio, furbo e un po’ smaliziato e penso lo sia anche anche un po’ da allenatore. Devo fargli i complimenti, è riuscito, nonostante la sua giovane età, a mantenere un gruppo unito e solido, si vede che ha lavorato benissimo sotto questo punto di vista in un ambiente sicuramente non facile".
Il derby del 3-3: "E’ stata un’emozione forte che però mi sono gustato di più a fine gara, perché eravamo sotto di due gol e io feci il gol del 3-2 e non ho avuto nemmeno tanto il tempo di esultare, più che altro ho cercato di ricaricare i miei compagni per andare a cercare il pareggio che poi è stato bravissimo Francesco a riportarci sul 3-3”.
Messaggio ad Inzaghi: "Un grosso in bocca al lupo perché si fa, con la speranza che possa prevalere la Roma. C’è grande rispetto tra noi due, ci rispetteremo sicuramente prima e dopo la gara. Non gli devo dire niente di importante, gli dicò di sbagliare qualcosa in più, perché ultimamente le indovina un po’ tutte specialmente quando cambia”.