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(15/12/2017) A.S. Roma

Di Francesco in conferenza stampa: Dzeko e Schick possono giocare insieme. Patrik contro il Cagliari può giocare dall'inizio (Integrale)

Le parole di Eusebio Di Francesco in conferenza stampa alla vigilia della partita contro il Cagliari.
 
Il Cagliari è cresciuto molto. Quali sono i rischi di questa partita? "Devo dire che ho visto le ultime gare che hanno interpretato bene. Nonostante siano andati sotto di due gol con la Sampdoria e con tre infortuni nel primo tempo, la squadra ha reagito bene, ha una fisionomia, una sua identità, è molto pericolosa davanti dove ha due giocatori come Pavoletti, che conosco molto bene, e Joao Pedro che si integrano benissimo, ma anche lo stesso Farias. Per questo è una squadra da temere, da tenere in considerazione. Però noi dobbiamo giocare la partita ovviamente per vincerla che è la cosa più importante. Oltre a questo ci tenevo a dire che domani giocheremo con la maglia celebrativa di Telethon per il quinto anno consecutivo. Noi siamo orgogliosi ed onorati di poterlo fare, poi le maglie dei calciatori verranno messe all'asta. Per quello invito tutti quanti a dare un grosso contributo a Telethon".
 
In settimana si è parlato molto delle difficoltà della Roma a concretizzare le tante occasioni da gol create. Questo è un aspetto che si allena di più in campo o mentalmente? "Entrambi, perché dico sempre che si può dire, si può far vedere in tv, si può far vedere su una lavagna ma le cose vanno allenate concretamente. Per questo durante la settimana abbiamo fatto tante esercitazioni che stimolavano i miei calciatori ad attaccare meglio la porta e principalmente a far gol. Perché devo dire che nelle ultime gare, per quello che abbiamo costruito, e di questo ne sono felice perché si vede che la squadra si muove in un determinato modo, mette in grande difficoltà gli avversari, la squadra è stata poco concreta, poco cinica e in questo dobbiamo solo rispondere con i fatti a partire da domani cercando di portare a casa il risultato. Però fa sempre piacere vedere lo zero dalla nostra parte, questa è una cosa a cui dobbiamo dare sempre continuità".
 
Schick ha detto che ha trovato un grande intesa con Dzeko fuori dal campo per il fatto che Dzeko parla la sua lingua, il ceco. Può essere un punto per favorire l'intesa e soprattutto a che punto è l'intesa sul campo tra i due? "Favorisce me che quando gli devo spiegare le cose e non le capisce, gliele dico a Edin che gliele spiega. Detto questo è un piacere sentire che i ragazzi si siano integrati, soprattutto due giocatori che giocano nello stesso ruolo che potrebbero giocare entrambi per un posto. Ho lavorato questa settimana con Patrik, mi è piaciuta la sua capacità di adattarsi anche in un ruolo in cui era abituato relativamente, per quello è possibile vedere insieme, non dico se da domani o meno, Schick con Dzeko. Però non mi piace sentirvi parlare di coppie, perché siamo in tre lì davanti. Noi abbiamo un tridente e nel tridente Schick può essere utilizzato sia da prima punta che da esterno con qualità più a destra che a sinistra. Per come intendo io il calcio".
 
Cosa colpisce nell'allenamento di Schick, cosa ha di talentuoso, quali sono i colpi che possiede? "E' un giocatore che deve ancora lavorare tanto, migliorare prima di tutto la sua condizione fisica ma anche quella tecnico-tattica perché è abitato a muoversi in maniera differente, anche nell'andare ad aggredire gli avversari. E in questo è un ragazzo molto intelligente che cerca di applicarsi e lavora in un certo modo. Vi posso assicurare che dai test effettuati ha grandi margini di miglioramento e grandi mezzi, che non sono solo tecnici ma sono anche fisici, e questa è una sorpresa positiva di cui siamo contenti e ce l'aspettavamo. Detto questo deve ancora lavorare tanto rispetto agli altri, perché, giustamente, è un pochino indietro sotto tutti i punti di vista ma questo non significa che non possa giocare nuovamente dall'inizio anche domani".
 
Tommasi cosa può dare al calcio italiano? "Ha tanti contenuti Damiano Tommasi da poter esporre nel calcio. Ragazzo equilibrato dalla grande intelligenza sotto tutti i punti di vista. E' un ex calciatore ma non è un calciatore perché è nato per fare questo, lo era già quando stava qui con noi. Sarei molto felice se diventasse capo della Federazione o presidente".
 
Nelle scelte che farà domani, in riferimento a Nainggolan, peserà il fatto che è diffidato? "Questo è un grandissimo errore che ho letto, perché se dovessi pensare alla formazione in riferimento alla Juventus commetterei l'errore più grande di tutti. So che per voi è inevitabile pensarci alla Juve ma nell'imminenza io ho una partita col Cagliari, per quello Nainggolan potrebbe essere sicuramente dal primo minuto in campo. Poi è ovvio che anche io guardo queste cose ma non lo faccio in prospettiva della prossima gara ma in prospettiva della condizione generale di alcuni calciatori come Strootman che si è allenato con noi per la prima volta ieri. E per questo ci sono delle situazioni che devo valutare non solo in base alle diffide o ad altro".
 
Il mercato: le si aspetta qualcosa? Qual è il vostro pensiero? "Il pensiero lo dovete chiedere al direttore perché io lo trasferisco a lui. Io devo pensare al Cagliari, al Torino, alla Juventus, al Sassuolo e a tutte le altre gare fino al 6, poi ne potremmo cominciare a parlare. Veramente lo dico, non mi piace parlare di mercato, anche se è ovvio che uno fa delle valutazioni e si guarda intorno, più che altro uno guarda le qualità dei giocatori che affronta, quello che può accadere all'interno della mia squadra, ma è prematuro parlarne. In questo momento nella mia testa prima di tutto c'è il Cagliari, perché altrimenti cominciamo ad andare oltre quelli che sono gli obiettivi. Cerchiamo di arrivare al 6 Gennaio in determinate condizioni sia di classifica che psicologiche, poi valuteremo quello che ci sarà da fare, ci sarà anche da considerare la volontà di alcuni calciatori, chi è più contento, chi è meno contento, e io come allenatore non posso non tenere in considerazione lavorando molto sul gruppo anche questo aspetto. Oggi, per quello che vedo, sono molto sereno e cerco di lavorare solamente con i giocatori che ho senza pensare magari ad un futuro. Voi ci dovete pensare più di me".
 
Si parla di lei anche a livello internazionale, ci sono dei club già interessati. Può essere distratto da questo? "Non c'è il rischio che possa distrarmi anche perché io non ho fatto ancora niente, punto primo e c'è ancora molto da fare. Chi si accontenta alla fine cade e non ottiene nulla e noi invece stiamo lavorando dal punto di vista sia mentale che psicologico per non accontentarsi e io devo essere il primo. Non sto pensando alle chiacchiere, alle voci; tutti possono parlare male o bene di ognuno di noi, è una cosa normale, ma sono concentratissimo solo sulla Roma e contentissimo, lo ribadisco, di allenare questo club".
 
Schick può contribuire all'esplosione di Under e al ritorno di Defrel a rendere la Roma la squadra con il margine di miglioramento più ampio rispetto alle altre grandi? "Questo non lo so, i margini per migliorarsi li dobbiamo avere per forza perché il fatto di fare pochi gol rispetto alle grandi ci manca. Il fatto di non prenderne tanti, anche se non voglio dirlo troppe volte, è nettamente positivo e di questo sono molto felice. Sicuramente di gol in più ne possiamo fare perché abbiamo dimostrato di avere le potenzialità e le capacità per quello che abbiamo creato. Abbiamo bisogno dei gol anche dei giocatori che tu hai nominato, per questo devono crescere tantissimo. Under pian piano si sta adattando anche se le difficoltà ovviamente le ha avute e le potrà avere, però c'è grande disponibilità da parte loro nel lavorare e nel migliorarsi. E io conosco solo un modo per migliorare questo aspetto: il campo, il lavoro, poi l'aspetto psicologico è una conseguenza. Però loro devono migliorare ancora di più nell'allenamento, nell'andare a ricercare con più convinzione, con più cattiveria, con più determinazione il gol perché quando vengo in sala stampa e vi dico 'dobbiamo avere più cattiveria', dirlo è facile, però io sono sempre più dell'idea che tutto va allenato, insieme a quello che è l'aspetto psicologico".
 
Ci sarà l'occasione per Kolarov di riposare un po'? A che punto è Emerson? "Lo faremo riposare dai, una volta... Credo che Emerson, valutando i test che abbiamo fatto, sia migliorato tantissimo, gli manca un pezzettino per ritornare ad essere un giocatore ma è normale quando si torna da un infortunio del genere. Ha anche bisogno di fare qualche partita di campionato dall'inizio, che è differente dall'entrare e fare 20-25 minuti. Credo che sia arrivato il suo momento, non è detto da sabato ma quasi sicuramente sarà della partita mercoledì col Torino. Per questo quasi sicuramente riposerà Kolarov".
 
Ha la sensazione che questa squadra possa arrivare fino in fondo in tutte e tre le competizioni? "Più che la sensazione, lo voglio, pretendo che la squadra affronti tutte le competizioni in un determinato modo. Il fatto che io poi possa cambiare 5-6-7 elementi non cambia l'obiettivo che è sempre quello che della vittoria, cercare di dare sempre il meglio di noi stessi in ogni gara. Pretendo che la mia squadra affronti, e prima non ho parlato di Cagliari e Juventus, ma ho parlato di Cagliari, Torino e Juventus e questo vi fa capire che una volta passata questa di campionato, il nostro obiettivo è passare il turno di coppa. E lo dobbiamo fare, deve essere un obiettivo si, quello di poter rimanere se vogliamo diventare un pochino più grandi, anche come mentalità e nel discorso generale dobbiamo ambire ad andare avanti in tutte le competizioni".

 


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