Il presidente dell'Aia Marcello Nicchi ha parlato della situazione riguardante la classe arbitrale chiarendo in maniera netta il suo pensiero: "Minare l'indipendenza e la terzietà della classe arbitrale potrebbe significare l'inizio di una nuova Calciopoli. Lo sciopero? Io faccio di tutto per calmare gli arbitri ma se un giorno qualcuno arriverà al campo e non troverà l'arbitro non si sorprenda. L'arbitro deve votare perché è un principio democratico - ha detto a Radio anch'io sport -. Qualcuno vuole mettere le mano sugli arbitri: il 2% è un'attribuzione residuale".
Poi ha proseguito: "A chi gioverebbe questa decisione, se non alla serie A che non ci vuole riconoscere questo diritto, come del resto dichiarato dal commissario Malagò? Tutte le altre componenti sono a nostro favore. Mettere le mani sugli arbitri significherebbe che ognuno dice la sua: nel modo di designare, nella crescita, nell'organizzazione".
Sul caso Buffon-Oliver: "Devo essere rispettoso degli altri e quello che è successo a Madrid va gestito dagli organismi internazionali, non mi permetto di dare giudizi sull'operato tecnico. Buffon e' un grandissimo campione che si avvia a una bellissima carriera dirigenziali e a certi livelli bisogna essere attenti a quello che si dice, ci sono sempre dei ragazzini che ascoltano. Se fosse successo in Italia avrei difeso l'arbitro che non può essere minacciato né prima, né durante, né dopo la partita".