Le parole di Stephan El Shaarawy a Roma TV.
Come stai? "Bene, molto bene. E' iniziato bene il ritiro e ho trovato il clima giusto, molto positivo e siamo fiduciosi. Abbiamo lavorato durante l'estate, ci siamo allenati, siamo ripartiti ieri e stare a Trigoria è una cosa positiva perché è un centro spettacolare, lo hanno ristrutturato e abbiamo tutto quello che ci occorre".
Trigoria: "La struttura, i campi... abbiamo tutto e dobbiamo solo pensare ad allenarci".
Dieci anni fa il tuo esordio in A: "Si e ho ancora 25 anni e ho ancora un po' di anni davanti a me. Mi sento maturo dal punto di vista calcistico, non sono più un giovane e mi sento responsabilizzato. Dal punto di vista personale spero di migliorare ancora. Dove? In tutto, nelle prestazioni, nei gol soprattutto. L'anno scorso non sono arrivato in doppia cifra e quest'anno vorrei arrivare a 10 gol".
Hai la sensazione di aver fatto un salto di qualità? "Si, è stato un anno importante e devo ringraziare anche il mister che ha instaurato un rapporto dal punto di vista umano che mi ha aiutato. Mi ha dato molta fiducia anche quando facevo meno e questo per me è stato importante. Il rapporto con l'allenatore per me è fondamentale a livello mentale. L'anno scorso ho trovato questo equilibrio ed è stato molto positivo".
La corsa: "Il lavoro degli esterni è dispendioso, il mister chiede molto".
Obiettivi personali: "L'obiettivo è di migliorare soprattutto in fase realizzativa perché lo scorso anno potevo fare qualcosa in più".
I nuovi arrivati: "Sono abituato ad essere in competizione, nel Milan avevo davanti grandi campioni quindi la competitività mi stimola parecchio. Sono arrivati tanti giovani di talento con grande entusiasmo e anche altri calciatori come Schick sono molto motivati".
Allegri ha detto che la tattica conta poco. Era così anche al Milan? Che differenze ci sono tra lui e Di Francesco? "Penso che la nostra forza l'anno scorso sia stata molto di più il collettivo rispetto all'individualità. Poi abbiamo avuto giocatori che ci hanno trascinato come Dzeko ma la squadra è stata la cosa che ci ha fatto fare il salto di qualità. Ad esempio dal punto di vista della pressione, su come andavamo a prendere le squadre, avevamo tutti la stessa mentalità. Il mister conta molto sul collettivo, sulla squadra e io sono di questo punto di vista".
La squadra sta acquisendo i meccanismi del mister: "Si e quest'anno sarà più facile rifare le stesse cose perché abbiamo un anno di lavoro alle spalle. Lui cura tanto i dettagli".
La zona di campo che preferisci: "Io ho sempre detto che mi piace partire di più da sinistra ma lo scorso anno ho fatto più gol partendo da destra, quindi non è un problema. Sono sempre a disposizione".
Chi ti ha colpito dei nuovi arrivati? "Per vedere i giocatori di talento basta poco. E' bastato un allenamento per vedere giocate interessanti di Coric e Kluivert. Hanno talento e vogliono emergere".
Il Mondiale: "L'ho seguito e diciamo che per me la Francia è una delle possibili vincitrici. Mbappé mi ha impressionato tantissimo per il suo talento, sta facendo vedere cose straordinarie. Non voglio fare il presuntuoso ma già dal primo allenamento avevo capito il suo talento. L'Italia? Avrebbe potuto fare qualcosa di importante, come è successo all'Europeo dove non siamo partiti da favoriti ma siamo riusciti a battere la Spagna".
Come si può migliorare la stagione della Roma? "In Champions ripetersi non sarà facile. L'anno scorso abbiamo fatto un'impresa epica, lasciando perdere la partita con il Barcellona che parla da sé. Ma tutto il percorso che abbiamo fatto in Champions, da come siamo partiti, da quello che si diceva è stato un qualcosa di veramente importante e ce lo siamo meritato. In campionato siamo partiti veramente bene, poi c'è stato un calo verso metà stagione, più mentale che fisico ed è una cosa che dobbiamo migliorare perché non è la prima volta che succede questo".