Le parole di Monchi a Roma TV.
Un bilancio di questo ritiro: "E' stato difficile decidere se restare qui a Trigoria ma abbiamo trovato la strada giusta. Tutti sono contenti e anche il livello del lavoro è stato molto buono. Il bilancio è molto positivo".
I nuovi stanno rispondendo bene: "Nei primi giorni bisogna capire se sono pronti in questo cambio di atteggiamento, di squadra e di compagni e sono rimasto sorpreso dall'ambientamento che hanno avuto tutti. Li ho voluti subito per questo motivo. A volte dimentichiamo che i calciatori sono persone e che hanno bisogno anche di tempo. Manca ancora tanto ma, per quanto riguarda la prima impressione, sono contento. Abbiamo preso subito tanti calciatori per consentire al mister di lavorare con la rosa completa al 90%".
Il mercato si chiuderà prima dell'inizio del campionato. E' una cosa giusta? "Se chiudesse domani sarebbe ancora meglio (ride ndr). E' giusto chiuderlo prima dell'inizio del campionato. Mi dispiace che questa cosa riguardi solo l'Italia e l'Inghilterra, è uno svantaggio. Il mercato comincia quando finisce il campionato e tre mesi di mercato sono tanti. Con un mese e mezzo si può fare tutto".
La tournée negli USA: "La tournée è importante per due motivi: il primo sportivo perché giocheremo contro squadre forti ma anche per il brand. Giocare un torneo in cui sono presenti grandi squadre significa che stiamo facendo bene. Questo è importante per la crescita del nome della Roma".
Nessuno ha portato a casa 10 acquisti: "Stiamo provando a costruire qualcosa per il presente e per il futuro. La mia idea è pian piano fare meno acquisti in futuro ma c'è bisogno adesso di questa piccola rivoluzione. Spesso si parla e si dice che la Roma vende giocatori ma la Roma li compra anche. Bisogna inviare un messaggio positivo, perché la Roma ha ambizione e vuole costruire qualcosa di importante per tanti anni".
L'esempio del palazzo di dieci piani da costruire. A che piano è la Roma? "Siamo vicini al piano più alto ma ancora manca un po'. Ma con il lavoro e la fiducia stiamo salendo. Stiamo sulla strada giusta e dobbiamo essere convinti che la strada che stiamo percorrendo sia quella giusta".
Quanto è fondamentale per un ds conoscere il ragazzo e la sua famiglia? "E' importantissimo, perché il giocatore potrebbe essere pronto per una squadra e non per un'altra, perché i ritiri sono diversi, l'ambiente è diverso e un ds deve capire che quel giocatore lì è predisposto per quella filosofia di vita, di città e tante altre cose. Anche lui deve capire che quello è il posto perfetto per lui. Ci sono calciatori che hanno fatto bene in una squadra e meno bene in un'altra e dunque non dobbiamo dimenticare che i giocatori sono anche delle persone che devono trovare la tranquillità e la fiducia. Un calciatore non dimentica mai come si gioca a pallone, ha semplicemente bisogno di trovare l'ambiente giusto dove esprimersi".
C'è un calciatore del quale è veramente orgoglioso? "Quando mi fanno domande così rispondo con Dani Alves perché ha avuto il percorso perfetto. Ma questo a livello sportivo. A livello personale dico Ivan Rakitic, perché è difficile trovare uno uguale a lui. 20 calciatori così vincono tutti. Ha una mentalità incredibile".
Coric: "Ha un vantaggio importante, è intelligente anche fuori dal campo. Capisce tutto velocemente, dopo due mesi parlerà italiano anche se ha bisogno di tempo per crescere. Lui ha un qualcosa di diverso e può diventare un calciatore importante".
I tifosi: "E' stata incredibile l'accoglienza ieri, nonostante fosse il giorno della cessione di Alisson. Questo ti fa avere addosso una pressione positiva per trovare la strada giusta per renderli felici. E' stato bello, non me lo aspettavo".