Stephan El Shaarawy ha rilasciato un'intervista a Dazn. Questa la versione integrale.
Il momento della Roma: “L’unica cosa che posso dire è che le parole servono a poco. Serve lavorare sul campo, serve analizzare le partite tra di noi, confrontarci da uomini più che da giocatori e uscire da questa situazione. Sappiamo che è una situazione difficile, ma dobbiamo prenderci le nostre responsabilità, tutti, dal primo all’ultimo. È stato un inizio molto inaspettato. Perché sì, è cambiato qualcosa, ma dopo quello che abbiamo fatto l’anno scorso pensavamo di ripartire in maniera diversa. Però credo che ci sia il tempo per rimediare e per cambiare sicuramente direzione.
Mercato: "Sicuramente ci sono state delle cessioni importanti, ma la società ha deciso di investire su altri giocatori, altrettanto importanti secondo me, di prospettiva, che hanno fatto bene l’anno scorso. Noi abbiamo l’obbligo morale soprattutto di cambiare la direzione delle cose e uscire da questa situazione, perché abbiamo le potenzialità per farlo. Siamo una squadra forte, lo abbiamo dimostrato l'anno scorso. A gennaio-febbraio dell’anno scorso eravamo in un momento simile e poi ci siamo ripresi alla grande arrivando in semifinale di Champions”.
A livello personale, che momento è della tua carriera? "Ho sempre ritenuto tutti gli anni dicamo cruciali per la mia carriera. Perché ogni anno ti devi confermare oppure devi cercare di dare una svolta. La mia carriera è sempre stata un po’ così, il problema è stato la continuità. Quest’anno come obiettivo ho quello di riprendermi la Nazionale sicuramente, ma inizialmente uscire da questa situazione".
Totti e De Rossi? "Mi è capitato di parlare con Totti prima delle partite e come con lui parlavo anche con De Rossi. Per me sono stati due punti di riferimento. Francesco diciamo che lo faceva un po’ più silenziosamente, però in campo si faceva sentire. Daniele sotto questo punto di vista è uno che ti parla, che ti stimola, anche prima delle partite, durante, è uno che si fa sentire sempre, è un punto importante per me"
Nazionale? "Dobbiamo far sì che la Nazionale torni ad essere una delle più forti come lo è stata 10-12 anni fa. Sicuramente abbiamo dei giocatori, de talenti che fanno bene soprattutto nei club, poi in Nazionale trovano qualche difficoltà. Penso che la qualità ci sia, dobbiamo ripartire da quella".
Il Faraone ha risposto anche a delle domande sulla romanità.
Roma Nord o Roma Sud? "Roma Sud".
Ostia o Fregene? "Sono stato poco in tutte e due, però dico Fregene".
Amatriciana o gricia? "Dico cacio e pepe".
Colosseo o Circo Massimo? "Colosseo".
Venditti o Baglioni? "Venditti. L’ho conosciuto, mi ha dato parecchi consigli, mi ha fatto piacere. Mi ha detto che ho grandi qualità e potenzialità e che devo trovare il modo di esprimerle al 100%".