Il procuratore della FIGC Giuseppe Pecoraro ha rilasciato un'intervista in cui ha parlato anche del progetto riguardante lo Stadio della Roma. Queste le sue parole: "Ho sempre dichiarato che lo stadio non andava fatto in quella maniera. Per me il posto è sbagliato. Ma se non si fa la viabilità e si raddoppiano le corsie della via del Mare non si va da nessuna parte. La prima volta che vennero da me proposero le navette che dall’Eur portavano i tifosi allo stadio. E per i tifosi ospiti le mandavamo al casello? Poi è cambiato il progetto. Ma con una partita di Champions tra Roma e Real si blocca tutto".
Tornando al calcio giocato, Pecoraro all'Adnkronos ha parlato anche del Var: "L'introduzione è stata una cosa giustissima, corretta, anche perché il calcio deve adeguarsi alle innovazioni tecnologiche, ma deve essere utilizzato al meglio. Non capisco perché l’anno scorso ha dato degli ottimi risultati, quest’anno mi sembra che ci sia qualche errore. Ad esempio quello che è successo con la Roma dove bastava che Rocchi andasse a controllare il Var si poteva evitare. Probabilmente le immagini proiettate al Var non erano chiare per poter stabilire l’azione fallosa. Qualcuno propone di sospendere la partita per poi riprenderla, recuperando il tempo perso, in modo tale che l’arbitro si senta più tranquillo e non abbia questa fretta nel vedere le immagini. Certo quello con la Roma è stato a detta di tutti un errore, più che sufficiente affinché ci sia una riflessione da parte dell’Aia".
Sul calcio italiano: "Se è sano? C’è un fenomeno che è quello che molte società sono state acquisite da proprietà straniere. Abbiamo avuto l’esempio della Premier League dove molte società sono in mano a stranieri e penso abbiano portato un miglioramento dal calcio, almeno dal punto di vista qualitativo. In Italia per ora non abbiamo avuto questo salto. Mi aspettavo un salto di qualità. La Roma è ancora indebitata, al Milan è successo quello che è successo, il Bologna non mi pare stia crescendo. Questo sta a significare che c’è una crisi imprenditoriale italiana e il calcio non attecchisce più presso gli imprenditori italiani. Dall’altra parte ci sono gli stranieri che vogliono investire in Italia e io mi auguro che i capitali che vengono in Italia siano ‘puliti’ e che non si favorisce l’ingresso di capitali acquisiti con il malaffare. questo sarebbe molto sgradevole, perché l’Italia diventerebbe un porto franco per la pulizia dei capitali".
Sul calcio italiano: "Se è sano? C’è un fenomeno che è quello che molte società sono state acquisite da proprietà straniere. Abbiamo avuto l’esempio della Premier League dove molte società sono in mano a stranieri e penso abbiano portato un miglioramento dal calcio, almeno dal punto di vista qualitativo. In Italia per ora non abbiamo avuto questo salto. Mi aspettavo un salto di qualità. La Roma è ancora indebitata, al Milan è successo quello che è successo, il Bologna non mi pare stia crescendo. Questo sta a significare che c’è una crisi imprenditoriale italiana e il calcio non attecchisce più presso gli imprenditori italiani. Dall’altra parte ci sono gli stranieri che vogliono investire in Italia e io mi auguro che i capitali che vengono in Italia siano ‘puliti’ e che non si favorisce l’ingresso di capitali acquisiti con il malaffare. questo sarebbe molto sgradevole, perché l’Italia diventerebbe un porto franco per la pulizia dei capitali".