Zbigniew Boniek, presidente della federcalcio polacca, è intervenuto in diretta a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda tutti i giorni sui 101.500 di Centro Suono Sport dalle 10 alle 14.
“Milik è molto forte, purtroppo è stato sfortunato perché ha subito due infortuni, ma è ancora giovane. Un attaccante di solito dà il meglio dai 26 anni in poi, quindi ha ancora ampi margini di miglioramenti. Piatek o Milik? Sono un po’ diversi: Milik partecipa di più all’azione, può fare anche la seconda punta, Piatek, invece, è molto più finalizzatore. Sono entrambi molto bravi, dipende cosa ha bisogno la tua squadra. Il FPF andrebbe rivisto, non fa altro che aumentare il gap tra società forti e società deboli. Non l’ho mai capito e continuo a non capire il senso del Financial fair play, ho sempre discusso con Michel di questo; l’idea era buona ma il risultato non è stato bello. Lewandowski? Quando aveva 20 anni ho chiamato e l’ho proposto a 4-5 milioni, ma nessuno mi diede retta. Robert è uno forte, affamato di gol, ora lascerà il Bayern Monaco ma è un giocatore che possono permettersi 4-5 club al mondo. Nel calcio di oggi si vive di turn-over. Se chiedete la formazione tipo di una squadra anni 80 tutti sanno rispondere a memoria, oggi invece ti chiederebbero ‘Quale? Quella di campionato, di Champions o di Coppa Italia?’ Ecco, in questo senso il calcio è cambiato molto. La Roma quest’anno ha venduto giocatori che erano una sicurezza e ha preso tante belle speranze. 6 mesi fa giocavi con Nainggolan e Strootman, ora giochi con Zaniolo e Pellegrini, bravi ma hanno avuto bisogno di tempo per affermarsi. A chi somiglia Zaniolo? Non si possono fare paragoni con il calcio di 10-20-30 anni fa. Il calcio è cambiato completamente, noi eravamo tutti maratoneti, ora sono tutti atleti. Una cosa ho notato di Zaniolo è che si stanca presto, come se non gestisse bene le energie durante la gara, però mi piace molto. La Roma attualmente non ha le armi per combattere con la Juventus, ma d’altronde in Serie A nessuno ce l’ha. Il problema della Roma è che ogni tanto si prende 2-3 settimane di vacanze e in quel periodo perde un sacco di punti importanti. L’Inter è una squadra strana, sembra abbia i nomi per vincere lo scudetto però poi non ci va mai neanche vicino. Consigli a Totti? Se mi chiamasse glieli darei, io sono innamorato di Francesco Totti perché ha rinunciato a più soldi e trofei per l’amore della maglia. Adesso mi sembra che lui abbia ancora la mentalità da calciatore, ed è normale che sia così, fra 2-3 anni però mi aspetto abbia un ruolo ben definito. Atalanta-Roma? L’Atalanta in casa gioca molto sull’avversario: ti aspetta dietro e poi ti colpisce in contropiede. Bisogna assolutamente vincere a Bergamo”.