Cristina Grancio, consigliera demA nel gruppo Misto (ex M5S) dell’aula Giulio Cesare, è intervenuta in diretta a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi e Jonathan Calò, in onda sui 101.500 di Centro Suono Sport.
“Il problema principale che ho avuto io nel movimento è che spesso dovevamo accettare le decisioni che venivano dall’alto. È chiaro che a lungo andare questo tipo di politica non regge, la maggioranza viene meno, infatti piano piano stanno perdendo la maggioranza un po’ ovunque. Il parere dell’avvocatura? Non gli conviene descecretarlo, non che non possono desecretarlo; il parere è funzionale alla scelta dei consiglieri e quindi non poteva essere secretato, qui vedremo come finirà questa storia. Il parere avrebbero dovuto leggerlo tutti e 48 i consiglieri, invece lo abbiamo letto solo in due perché ci siamo impuntate: io e la Montella. Ce lo hanno fatto leggere in un ufficio, da sole, e sorvegliate a vista per evitare che prendessimo appunti o chissà che cosa. Non si può più ricorrere all’annullamento? In realtà i 18 mesi previsti dalla legge non sono mai iniziati, non so come si possa dire che sono passati. Il problema serio sarà aprire i cantieri, aprire i cantieri con la mobilità attuale significa bloccare tutto un quadrante. Mi stupisco quando sento Enrico Stefàno dire che ‘La variante è un atto dovuto’, ma dove l’ha letta questa cosa?”
Potete riascoltare tutto l'intervento di Cristina Grancio nel podcast della trasmissione disponibile dalle 16.