All'interno di Sedici, speciale su Daniele De Rossi andato in onda su Roma TV, Francesco Totti ha parlato del centrocampista: “Si diceva che era diverso dagli altri, che aveva un futuro. Si vedeva che aveva una testa e un passo diverso rispetto agli altri. Tutti pensavamo che potesse diventare un giocatore della Roma subito. A 18 anni era già un veterano, giocando in quel ruolo aveva una testa diversa dagli altri, era più intelligente e più scaltro. Ha fatto meno fatica rispetto ad altri”.
Capello per De Rossi. "Per lui è stato fondamentale, era uno dei migliori ed è stato quello giusto per farlo crescere al meglio. L’ha gestito bene, gli ha insegnato come comportarsi con la stampa e lo staff della Roma. E’ stato il suo trampolino di lancio".
L’arrivo in prima squadra. "Si è inserito con tranquillità. E’ normale che si arrivi in punta di piedi. Lui però sapeva come comportarsi, come muoversi e poi ha sempre portato rispetto a tutti. Era promettente, e noi della prima squadra ce lo coccolavamo".
Il ruolo. "E’ uno dei più forti al mondo in quel ruolo. Vede la giocata uno o due secondi prima dell’avversario o dei compagni. Li vedi la differenza tra giocatori normali e campioni".
Il rigore in Supercoppa contro l'Inter. "Io ero in dubbio fino alla fine per una contrattura. In quell’azione in cui ho conquistato il rigore, ho avuto un risentimento forte e mentre ero a terra io e Daniele ci siamo guardati. E’ come se gli avessi detto “battilo tu, tanto siamo in buone mani”. Così è stato".
Il soprannome Capitan Futuro. "Quando c’ero io era soprannominato Capitan Futuro. Ha avuto la sfortuna che ho giocato fino a 40 anni. E’ stato capitano due anni, ma per me lo è stato sempre anche quando c’ero io. Ero tranquillo con lui vicino, ti trasmetteva voglia e personalità. Quando non c’ero io c’era lui e viceversa, ci aiutavamo a vicenda. Essendo le persone più rappresentative e importanti per questa società ci siamo coesi, cercando di portare più lontano possibile questa squadra".
Il rapporto con De Rossi. "De Rossi è un fratello in campo, abbiamo condiviso tantissimo per questa maglia e per questi colori. Ci siamo sempre rispettati a vicenda. Nell’ultima mia partita, quando lui mi ha premiato con la targa consegnata dalla squadra, c’è stato un abbraccio sincero, un abbraccio d’amore che abbiamo condiviso, che abbiamo passato insieme tutti questi anni".
Il rapporto di De Rossi con la Roma. "La maglia della Roma per De Rossi vale quanto ciò che penso, ossia che per noi è una seconda pelle, una maglia che hai sempre cercato di onorare, speciale, una maglia diversa da tutte le altre, anche per questo abbiamo scelto di restare e di portare il più in alto possibile questi colori nel mondo. Abbiamo condiviso cose belle e brutte. Sono contento di aver condiviso la carriera con lui, ci siamo abbastanza divertiti".