Alessandro Vocalelli è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 101.500 di Centro Suono Sport.
“Fonseca è nella fascia degli allenatori buoni-eccellenti. Pallotta? Se fossi ancora direttore di un giornale, pubblicherei tutti i giorni l’ultimo paragrafo della lettera che ha scritto qualche giorno fa: ‘Niente e nessuno mi impedirà di fare una grande Roma’, come se qualcuno si stesse opponendo a questa sua volontà. Perché Pallotta parla sempre di voler far diventare la Roma una grandissima, poi però leggo che Dzeko andrà via, Manolas, che è l’unico difensore forte idem e si parla di giocatori non proprio esaltanti, non vorrei che questa forza che si oppone sia la Roma stessa. Ogni anno la Roma perde posti in classifica e nessuno si lamenta, quindi va bene così. Ci sarebbe bisogno di un’informazione che torni al suo ruolo di cane da guardia. Baldini? Viene il dubbio che sia in qualche modo azionista. Nelle società, di solito, l’unico che può permettersi di sbagliare senza pagarne le conseguenze è il proprietario, gli altri no. Pallotta ha dato addosso a Monchi, incolpando solo lui per tutto, ma qualcuno lo avrà pur scelto e portato a Roma, no? Non è venuto qui da Siviglia da solo. Petrachi? Situazione sconcertante. Stiamo parlando di un dirigente sotto contratto con una società che sta lavorando per un’altra. Non è giusto e nessuna delle parti in causa ci fa bella figura. È come se Sarri, in attesa di esser liberato dal Chelsea, si facesse fotografare a parlare con Andrea Agnelli. La data cruciale per la Roma è il 30 giugno, non vorrei che la Roma da qui a fine mese fosse costretta a valutare offerte solo per esigenze di bilancio. Faccio una domanda: chi sono i due giocatori più forti della Roma attuale? Dzeko e Manolas. Ecco, noi stiamo parlando con una leggerezza incredibile di una loro sicura cessione. Quest’anno abbiamo molti nostri ex giocatori campione d’Europa: Rudiger e Palmieri (Europa League), Salah e Alisson (Champions League); c’è anche Pjanic campione d’Italia. Io ricordo che a gennaio scorso, 2018, Palmieri partì nell’indifferenza generale e venne rimpiazzato da Jonathan Silva, arrivato infortunato. Io ricordo che nel 2009 c’era un clima di contestazione, e io ero anche d’accordo, per la cessione di Aquilani, oggi partono tutti nella soddisfazione generale per la cifra che si riesce a portare a casa".