«L’ho visto male perchè per me Totti doveva stare per sempre nella Roma, purtroppo ci sono state situazioni che non gli hanno permesso di restare».
«Lo hanno fatto in tanti senza avere le sue competenze. Penso che lui non avesse voluto farlo da subito, ma solo essere partecipe nella vita della società».
«Io penso che volessero detottizzare la Roma, più che deromanizzarla. I romani non sono un problema».
Hanno cominciato a dire che era pigro quando era ancora calciatore.
«Io ne ho avuti tanti di giocatori pigri, ma lui non lo era. Io posso solo dire che Totti in campo faceva il professionista e lavorava».
«Non lo so, devo credere a lui che dice che non potevano restare insieme. Ma penso che il problema sia nato per come è stato trattato anche quando era giocatore».
«Io dico di sì, all’estero conoscono la Roma di Totti, non la Roma calcio. Per recuperare il rapporto con i tifosi bisogna fare i fatti, dimostrare che era Totti che sbagliava e non loro. Purtroppo in questi anni non lo hanno mai dimostrato».
E’ stato scelto Fonseca per ripartire.
«Penso che per allenare e lavorare in Italia bisogna prima di tutto saper parlare l’italiano. Quindi dovraL8; imparare la lingua. Ma hanno imparato quasi tutti gli stranieri che sono venuti».
Che idea ha di Fonseca?
«Per me può essere bravo o meno bravo, il problema della Roma non sono gli allenatori».
Qual è allora il problema della Roma?
«Quello che ha detto Totti, penso sia la società».
Lei come si è trovato con questa dirigenza?
«Mi sono trovato male. Infatti è finita male, anche se la squadra era arrivata in finale di Coppa Italia. Però io sono stato esonerato, non per la sconfitta contro il Cagliari, ma per le dichiarazioni che avevo fatto qualche giorno prima, quando chiedevo il rispetto delle regole e un po’ di organizzazione».
Ranieri ha detto che a Trigoria c’è troppa gente.
«Avevano detto che sarebbero andati tutti via, ma non è andato via nessuno. Per andare in trasferta partono due pullman. Io credo che ne possa bastare uno».
Baldini era influente anche allora?
«Sì era influente come ora».
Era lui che determinava le scelte?
«Entrava in tante cose, anche sulle valutazioni mediche».
In quel caso ha incontrato problemi, nella gestione degli allenamenti.
«Non volevo l’intromissione di altre persone perchè ho fatto sempre tutto io».
A Totti cosa consiglia di fare?
«Dipende dalle offerte di lavoro che avrà e spero che scelga una situazione adatta a lui, nella quale possa esprimersi e aiutare a migliorare qualcosa».
DiFrancesco è un suo allievo,ha subito lo stesso trattamento, è stato esonerato.
«E’ stato sbagliato esonerarlo a marzo, ha incontrato mille difficoltà ha dovuto cambiare spesso modulo e modo di giocare, ha cercato di migliorare la situazione e non c’è riuscito».
Hanno acquistato giocatori che non erano adatti al suo calcio.
«Non posso parlare perchè non sono dentro, ma Pastore non ha dato quello che ci si aspettava, non so da chi sia stato preso perchè non è un giocatore per Di Francesco».
Difficile costruire una squadra vincente se ogni anno vanno via i migliori.
«Penso che con tutti i giocatori che sono stati ceduti avrebbero vinto lo scudetto. Ma il calcio oggi è dominato dai soldi e dal business, di conseguenza il fatto sportivo viene dopo».
E questo calcio non gli piace più.
«Questo calcio mi piace meno, ma spero che chi lo guida si renda conto degli errori che fanno male allo sport e al calcio in particolare».