Zbigniew Boniek, presidente della federcalcio polacca, è intervenuto in diretta a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda tutti i giorni sui 101.500 di Centro Suono Sport dalle 10 alle 14.
Cosa pensa della Super Champions? "Si sta lavorando su questo progetto, ma secondo me non ci sono i consensi per farla. Io sono del parere che si può accedere alle coppe europee solo attraverso i campionati. Per andare in Europa, l’unico modo per qualificarsi deve essere vincere una competizione europea, l’Europa League come adesso, oppure piazzarsi bene in campionato. Se si trovasse un’altra via, i campionati nazionali inizierebbero a perdere valore".
Cosa pensa dell’affare Totti e De Rossi?
"Qualcuno potrebbe dirmi di pensare alla mia Federcalcio, di farmi gli affari miei. Al di là di quello che penso, Totti e De Rossi sono sempre stati un problema per gli avversari, non per noi. Mi dispiace per entrambi. Totti voleva decidere di più, non ha trovato consensi e ha deciso di andarsene, ma in futuro potrebbe tornare. De Rossi io lo avrei fatto giocare un altro anno, chiedendogli intanto di pensare a cosa fare dopo".
La serie A del prossimo anno è già segnata? Forse noiosa. "Noioso non lo so. Tutti vorrebbero togliere il titolo alla Juventus. Le gerarchie attualmente mi sembra Juventus, Napoli e Inter. L’Inter si sta rinforzando molto, sta comprando anche molti giovani. Altre squadre soffrono un po’, anche perché la mancata qualificazione ti porta dei disagi. La Roma con la Champions League è una squadra, la Roma senza Champions è un’altra. Cambia la potenza economica".
A che punto sono i lavori per la modifica del FPF? "C’è molta confusione con questo Fair Play Finanziario. Attualmente con il FPF ci rimette chi ha meno soldi, i ricchi vanno sempre bene. Il mio pensiero è molto semplice: se io ho i soldi, devo poterli mettere nella squadra. C’è bisogno di cambiare per produrre più soldi, ma non per darli a giocatori e procuratori, ma per investirli nello sviluppo del calcio. Se io do 30 milioni a stagione a un calciatore, questi soldi escono dal mondo del calcio, non restano dentro. Non va bene, non è giusto. L’unico problema del calcio è questo: ogni anno c’è la necessità di produrre più soldi perché i calciatori che prima prendevano massimo 8-9 milioni di euro l’anno, ora ne prendono 20-30. La Champions League di quest’anno a me è piaciuta moltissimo, dagli ottavi in poi ci sono state bellissime partite".
Secondo lei, un giorno, augurerebbe a Malagò di coronare il suo sogno e diventare presidente della Roma? "Io vorrei averlo come sindaco (Ride, ndr). Io sono cittadino romano, vivo a Roma e mi piange il cuore a vedere Roma così: strade dissestate, alberi non potati. La nostra è una città che ha storia in ogni angolo non può esser ridotta così. Detto questo auguro il meglio a Giovanni, se questo è il suo sogno, gli auguro di raggiungerlo".
Se un giorno la chiamassero per farla tornare a Trigoria? "Vi autorizzo a dare il mio numero (ride, ndr)"