Chris Smalling, calciatore dell'AS Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni al quotidiano The Times.
La carriera: "Ora vedono il successo nel mondo del calcio ma si è stato un viaggio. Voglio dimostrare che tutto è possibile, affinché tutti i più giovani sognino in grande. Se riesco a ispirarli, è fantastico. Molti bambini vogliono diventare calciatori, ma la mia realizzazione non è mai arrivata fino a quando non avevo 19, 20. Quando cresci, molti sogni possono essere infranti. Non pensi che siano nemmeno possibili a volte. Se posso assicurarmi che questi bambini si aprano, parlino e non permettano che le cose peggiorino, allora molti di loro si troveranno in un contesto migliore rispetto a quando ero più giovane io. Condividere un problema è come dimezzarlo".
Autostima: "Tutti hanno bisogno di qualcuno che punti su di loro, ma alla fine si tratta solo di forza di volontà. Dirsi: ‘Questo è quello che voglio e lo avrò a prescindere da qualunque cosa, anche se i miei genitori dubitano di me, anche se i miei amici non mi credono, anche se la società pensa che non ho possibilità.’ Può anche richiedere molto tempo, prima che arrivi la fortuna e ti continui a guidare nel tuo percorso. È qualcosa che cerco di sottolineare ai bambini. Non credo che si possa arrivare in cima senza quella convinzione. Anche i migliori ricevono critiche".
Le iniziative della Roma: "La Roma ha un cuore molto grande. L’ho notato rapidamente qui. Ha aiutato molto le persone, senza limiti. È fantastico. Hanno davvero dato l’esempio e altri club ne hanno preso spunto per fare lo stesso. Sono molto orgoglioso di essere associato alla Roma grazie a tutte le loro iniziative".
La decisione di giocare nella Roma: "Alcuni giocatori inglesi sono andati all’estero, ma non molti. Era una sfida che volevo fare. Sono una persona che vive senza avere rimpianti. Mi piacciono le nuove sfide fuori dalla mia zona di comfort e il poter mostrare alla gente che tutto è possibile".