La Lega Serie A guarda al futuro e apre all'ingresso dei fondi di investimento per lanciare la sfida ai mercati internazionali e recuperare posizioni rispetto a Premier League, Liga e Bundesliga. Mettendo da parte divisioni e visioni differenti, i venti club della massima serie hanno votato all'unanimità a favore della creazione di una media company per la commercializzazione dei diritti tv del massimo campionato per i prossimi dieci anni almeno. Ora saranno valutate le offerte presentate da due cordate di fondi di private equity: la prima cordata è composta da Cvc, Advent e Fsi da 1,625 miliardi. Un'altra proposta è arrivata da Bain Capital con Nb Renaissance Partners da 1,35 miliardi, entrambe con un meccanismo di minimi garantiti da 1,5 miliardi di ricavi annui seppur con modalità diverse. Entrambe le proposte prevedono l'ingresso con il 10% del capitale della media company. Bocciate, invece, le proposte alternative di tipo misto presentate dal fondo Fortress e quella di finanziamento da parte di Blackstone, General Atlantic, Apollo e Sixth State che fa parte del colosso americano TPG.
"Una sfida colossale", l'ha definita il presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino aggiungendo che si "andrà avanti con la media company anche senza i fondi" a conferma di un progetto di più ampio respiro. "Un segnale molto positivo per il mondo del calcio", gli ha fatto eco da Roma il presidente della Figc, Gabriele Gravina. "E' un cambiamento importante, credo possa essere positivo perché ci dà una direzione di marcia definita che andrà a valorizzare il nostro calcio. Ora bisogna accelerare", ha detto invece Urbano Cairo, presidente del Torino, uscendo dall'assemblea. Sulla conflittualità fra i presidenti, che invece oggi si sono ritrovati compatti nel votare a favore della media company, Dal Pino ha detto: "Abbiamo dimostrato di avere difficoltà di governance. Ma non sono io che ho convinto nessuno, sono i presidenti che si sono convinti. Vedo difficile che qualcuno possa remare contro l'interesse complessivo". "La nostra visione non è diversa da quella di De Laurentiis, ma dobbiamo andare in velocità con una governance che funzioni e con un partner all'altezza. La parola inizio la diremo quando avremo un partner, al momento siamo su un cammino da finalizzare", ha spiegato ancora il presidente della Lega sottolineando poi che "con i fondi approfondiremo il piano industriale nei prossimi giorni. Ci saranno una serie di riunioni e comitati tecnici, ma sarà una cosa molto rapida con un esame approfondito di alcune tematiche".
Il presidente Dal Pino ha ricordato che "il calcio è entertainment oltre ad essere un evento sportivo, è uno delle cose più amate dal pubblico guardando agli ascolti tv. Per creare autonomamente i contenuti bisogna investire in risorse, con una nuova struttura. E' una sfida colossale, perché di fronte c'è un mercato che la tecnologia ha cambiato. La Lega ha lavorato per anni con intermediari, ma è ora che il valore resti in casa e non fuori". Sull'impatto che la decisione odierna potrà avere sul bando per i prossimi diritti tv, Dal Pino ha detto: "Per legge il bando lo dobbiamo fare, lo faremo, ma questo è un processo che gestiremo rapidamente. Non siamo preoccupati". Infine Dal Pino ha rassicurato l'ad del Monza Adriano Galliani, preoccupato sulle disponibilità future derivante dall'ingresso dei fondi per i club neopromossi nelle prossime stagioni, ha detto: "Ha sollevato un tema chiaro, ma che riteniamo che non sia ostativo rispetto al nostro progetto perché abbiamo soluzioni e risposte".