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(25/09/2020) A.S. Roma

Pedro in conferenza stampa: Voglio vincere e raggiungere gli obiettivi con la Roma. Questo club merita di giocare la Champions League

La conferenza stampa di presentazione di Pedro, calciatore dell’AS Roma.
 
Nel sistema di gioco di Fonseca, il 3-4-2-1, dove puoi rendere di più? “Credo che in questo sistema di gioco di Fonseca il ruolo migliore, quello più adatto per me, potrebbe essere alle spalle della punta: ed è una posizione che possono occupare tranquillamente anche Mkhitaryan, Carles Perez e Nico. Ci sono tanti giocatori che possono operare in quella zona di campo. Anche io mi trovo bene lì, mi sento comodo, è una zona dalla quale posso entrare, fare degli inserimenti spesso in area, creare degli spazi per la punta. Poi posso giocare anche a destra o a sinistra, quello non sarà un problema. In ogni caso io mi adatterò e giocherò laddove il mister lo riterrà opportuno perché il mio obiettivo è quello di aiutare la squadra e sarà questa la mia mentalità nel corso della mia esperienza e avventura qui a Roma”.
 
Cosa manca e quanto ci vuole per vedere la Roma al livello di quella squadra che arrivò in semifinale di Champions League nel 2018? “Siamo una squadra molto buona con tanti giovani ma è anche un progetto a medio e lungo termine. In ogni caso è una squadra che si avvale di giocatori di grande esperienza come Edin e Miky, che tra l’altro sono alcune delle ragioni per le quali ho scelto di venire alla Roma, per dare il mio contributo per aiutare a creare una mentalità vincente. E la speranza è quella di raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati, in primo luogo quello di tornare a giocare la Uefa Champions League e di contribuire a costruire una squadra che sia ogni giorno più forte, magari per tornare ai livelli della squadra di qualche anno fa che, come hai ricordato, ha raggiunto la semifinale. Ho affrontato la Roma qui all’Olimpico in quella circostanza con il Chelsea e abbiamo trovato contro un avversario molto forte. Quella di adesso è una squadra che ha un giusto mix di esperienza e di gioventù l’obiettivo è quello di creare una mentalità vincente per poter raggiungere quelli che sono gli obiettivi non solo del club e dei tifosi ma anche di noi calciatori”.
 
Roma-Juventus. Senti di avere una responsabilità maggiore? “Ogni volta che si affronta la squadra campione in carica, a maggior ragione in questo caso la Juve che viene da una striscia positiva lunghissima di campionati vinti, la responsabilità che si percepisce è molto alta e c’è anche un livello di esigenza personale che è molto alto.  Noi dobbiamo sempre scendere in campo per vincere tutte le partite, non solo contro la Juventus ma ogni singola gara di Serie A e quindi a seguire di UEFA Europa League, avendo l’obiettivo di andare avanti nelle competizione, vincere le partite, avere questa mentalità vincente, giocarsela alla pari contro tutte le avversarie, anche le più forti. Siamo consapevoli di affrontare un avversario difficile da battere ma questo indubbiamente ci dà anche degli stimoli particolari, perché tutti vogliono vincere questo tipo di partite. Adesso si tratta di tradurlo e di metterlo in campo domenica”.

Stadio Olimpico, 27 maggio 2009: cosa ti viene in mente? “Non posso che conservare soltanto bei ricordi di quella data: è stata la mia prima finale di Champions League vinta. Tra l’altro ho avuto la fortuna di giocare, di entrare in campo nell’ultimo minuto. Ero al mio primo anno come professionista nel Barcellona, ero un calciatore molto giovane e giocare una finale, far parte di una finale di Champions League, è stata la realizzazione di un sogno. Oggi sono qui come calciatore della Roma, tornerò a giocare dopo qualche anno in questo bel campo, in questo bello stadio e spero di poterlo fare molte volte. Posso solo spendere belle parole e conservare bei ricordi di quella data”.
 
Quale motivazione ti ha spinto a scegliere la Roma? “La motivazione è sempre la stessa: quella di avere una forte voglia interiore di vincere e di raggiungere gli obiettivi. Sappiamo che sarà difficile ma stiamo lavorando in questo senso. E’ una sfida complicata, dobbiamo procedere passo dopo passo, partita dopo partita, creare questa mentalità forte, una mentalità vincente nella speranza di raggiungere quello che secondo me dovrebbe essere l’obiettivo minimo di questa stagione: tornare a giocare la Champions League. A mio avviso abbiamo una rosa perfettamente in grado di poter p arrivare tra le prime tre-quattro, malgrado adesso sia un po’ prematuro fare queste valutazioni. Le potremo far meglio man mano che la stagione proseguirà in base all’andamento. A mio avviso l’obiettivo minimo dovrebbe essere questo”.
 
Dzeko ha parlato con voi? E’ felice? “Si, lo vedo contento, lo vedo felice. Edin è il nostro capitano, è di un livello straordinario, un giocatore che ha segnato tantissimi gol. Per il semplice fatto di essere il nostro capitano ha un peso specifico importante all’interno del nostro spogliatoio. Noi calciatori, noi compagni di squadra, siamo molto contenti del fatto che lui resterà con noi. E’ un grande giocatore, un giocatore che fa gol e che fa la differenza, che ti aiuta a vincere le partite. Personalmente sono molto soddisfatto della sua permanenza perché sono sicuro che la sua presenza, unita a quella degli altri calciatori importanti, ci può aiutare, avvicinarci a raggiungere i nostri obiettivi. Lo vedo motivato e concentrato in allenamento e spero che domenica possa giocare e fare una grande partita, ma non ho nessun dubbio in questo senso perché è un giocatore che aiuta sempre la squadra”.
 
Roma-Juventus. Quali consigli darai ai tuoi compagni? “Sappiamo che affrontiamo un avversario molto complicato, sarà una partita molto difficile. Dobbiamo cercare di affrontare la partita con compattezza, essere solidi nella fase difensiva e in quella offensiva, essere uniti e compatti e cercare di vincere questa partita e non guardare a quello che succede all’esterno, non ascoltare voci che ci potrebbero distrarre. Sappiamo di dover fare una grande partita per poter ambire a vincerla e dobbiamo cercare di commettere meno errori possibili”.
 
La presenza in squadra di Dzeko e Mkhitaryan. Quanto è stata determinante nella tua scelta la loro presenza? “E’ molto importante. E’ evidente che sono giocatori di grande livello e grande esperienza. Edin, Miky, altri giocatori che compongono questa rosa. Indubbiamente questa è squadra giovane ma che ha anche elementi di grande esperienza, che è un fattore importante dal momento in cui un calciatore sceglie la squadra nella quale andrà a giocare, perché sa che la presenza di questi calciatori rende le squadre più forti e ti permette di ambire a grandi risultati. Adesso ho la fortuna di essere qui, in un grande club con grandi calciatori del calibro di Edin e Miky e colgo l’occasione per ringraziare tutti i calciatori della Roma per come mi hanno accolto all’interno dello spogliatoio fin dal primo giorno. Ho ricevuto un’accoglienza bellissima. Lo stesso discorso vale per i tifosi: nelle circostanze in cui ho avuto modo di andare in centro hanno manifestato simpatia e affetto nei miei confronti. Spero di poter ricambiare questi sentimenti con buone prestazioni in campo, regalando loro soddisfazioni e raggiungendo i nostri obiettivi”.
 
Che obiettivo vi siete dati per questa stagione? La Roma può tornare in Champions League? “L’obiettivo deve essere sempre quello di vincere. Personalmente quando scendo in campo lo faccio con l’obiettivo e l’intenzione di vincere, ogni volta che pareggio o esco sconfitto da una partita, anche in allenamento, sono sempre, immancabilmente, arrabbiato. Il nostro obiettivo deve essere sempre quello di ambire sempre al massimo, ambire sempre al massimo significa cercare di vincere il campionato, cercare di vincere l’Europa League e cercare di vincere tutte le competizioni alle quali partecipiamo. E questo credo debba essere l’obiettivo non soltanto mio ma di tutti i calciatori di questa squadra. Poi sappiamo che è difficile ma l’asticella deve essere portata a questo livello, perché se si inizia una stagione dichiarando in anticipo che l’obiettivo è il quarto posto, poi spesso si finisce per arrivare al settimo o all’ottavo posto. L’obiettivo deve essere sempre quello di vincere per cercare di arrivare il più in alto possibile, poi i conti si faranno strada facendo e si tireranno le somme alla fine. Ribadisco una volta di più che la Roma come club, come istituzione, per tradizione, per rosa è una squadra che può tranquillamente ambire e merita di giocare la prossima Champions League”.
 
La difesa italiana e la marcatura a uomo. Quanto è importante l’intelligenza tattica per uscire da queste situazioni? “Evidentemente già conoscevo il calcio italiano, anche se non ho avuto modo di giocarci. Adesso ho questa possibilità e sappiamo che è un calcio in cui è difficile trovare spazi tra le linee, in cui è difficile creare occasioni da gol, questo perché è un calcio molto tattico, con molti giocatori dietro la linea della palla e quindi è molto importante questo aspetto dell’intelligenza tattica: essere particolarmente mobili in campo, andare a trovare gli spazi per generare delle occasioni. Io vengo da un campionato, quello inglese, che è opposto a quello italiano in questo senso e all’inizio ci potrebbe essere qualche difficoltà. Però sto lavorando molto in allenamento in questo senso, sto guardando molte partite del campionato italiano per cercare di capirlo il più rapidamente possibile. E’ vero, è un campionato difficile in questo senso, con pochi spazi, so che per gli attaccanti è difficile avere delle occasioni a disposizione però, da parte mia, cercherò di aiutare la squadra il più possibile quando avrò la possibilità di giocare”.
 
Cosa ti ha colpito di più della città di Roma e dei tifosi? “Roma è una città, bellissima, stupenda, spettacolare, una città con una storia incredibile. Ho avuto modo di passeggiare un po’ per il centro e di conoscere dall’interno questa meravigliosa città.  Contentissimo anche del rapporto che si è instaurato con i tifosi, come dicevo prima ho ricevuto un’accoglienza molto affettuosa, davvero molto bella. E’ un ulteriore motivo per il quale sono contento, soddisfatto del mio arrivo qui nella Capitale. Adesso tocca a me fare del mio meglio in campo per poter ricambiare questo affetto che ho ricevuto dai tifosi per strada”.
 
Come farai a lavorare con un gruppo così giovane e ambizioso come quello della Roma e cosa farai per aiutarli a crescere? “Credo che non soltanto io ma che tutta la squadra debba essere convinta del fatto di essere forte, di poter vincere le partite e convinta del fatto di poter essere un avversario difficile da battere per chiunque. Credo debba essere questa la nostra mentalità in questa stagione. Io personalmente cercherò di dare il mio contributo in termini di gioco, di prestazioni, di esperienza per cercare di far sì che questo mix di gioventù e di esperienza possa essere vincente. Dobbiamo essere compatti e uniti per cercare di raggiungere un grande livello collettivo, perché è estremamente difficile che un solo calciatore, da solo, possa vincere dei titoli. Credo che questa possa essere una delle chiavi della nostra stagione”.
 

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