Luca Gotti, allenatore dell’Udinese, ha parlato ai microfoni di Dazn al termine della partita contro l’AS Roma.
La partita: “E’ una settimana pessima per i risultati, queste tre partite in sei giorni non ci hanno portato niente sotto questo punto di vista. Tutto quello che poteva andare male ci è andato, però dico anche che intravedo la direzione giusta. Complice un’infermeria piena, il ritardo di condizione di alcuni calciatori e il contributo che iniziano a dare i nuovi arrivati mi fanno ben sperare”.
La sosta è una benedizione: “Quando si perde bisogna solo stare zitti. L’impressione però è che questa sia una squadra in grado di prendere la direzione della qualità. Questa Udinese può essere diversa rispetto a quella vista negli ultimi anni, in grado di dare qualche tipo di soddisfazione dal punto di vista del gioco e della classifica”.
Pereyra e De Paul: “Il sistema di gioco e le linee di gioco, più ancora dei sistemi numerici, sono legati ai giocatori importanti. Pereyra ed altri calciatori che abbiamo devono essere messi nelle condizioni di esprimere al meglio le loro qualità. E bisogna costruire intorno alla qualità di questi calciatori una squadra che sia funzionale ed efficace. Prima possibile cercheremo di trovare la quadra”.
C’è da lavorare tanto sulla fase difensiva: “Abbiamo perso tre partite perché abbiamo commesso degli errori, in tutte le zone del campo. Dispiace che ci sia stato un errore cosi evidente con questa palla orizzontale però questa squadra cercherà sempre di giocare. Qualche volta ci sta di pagare dazio ma riusciremo ad ottenere delle soddisfazioni”.
Mandragora, De Paul e Pereyra insieme? “Si, mi piacerebbe anche se ci vorrà tempo per rivedere Mandragora. Abbiamo però Jajalo, Walace e Arslan, recupereremo anche Larsen, vedremo poi come si chiuderà il mercato ma la direzione è questa”.
La situazione Covid-19: “E’ difficile fare delle valutazioni generali. Ho sentito tante persone in questi mesi parlare a vanvera e non voglio farlo anche io. Viviamo una quotidianità di campo e di stadio, stiamo sempre insieme e facciamo tamponi e sierologici rispettando i protocolli. Ma ci vuole pochissimo a ritrovarsi in una situazione che atterrisce dal punto di vista sportivo. C’è questa variabile che incombe e non si sa come gestirla. Con la società pensavamo di andare in ritiro ora che ci sarà la sosta ma la paura di avere un positivo che possa contagiare tutti c’è, q