Come anticipato questa mattina dall’Ansa il Comune di Roma, facendo seguito alla comunicazione della AS Roma dello scorso 26 febbraio e alla nota di Eurnova del primo marzo, ha spedito una lettera alle due società evidenziando un "un fattore di crisi in ordine alla sussistenza degli elementi di consenso necessari per il proseguimento congiunto dell'iter procedimentale.”
Continua il Comune, “Oggi i diversi temi reciprocamente palesati convergono univocamente verso la constatazione di una oggettiva mancanza di ‘consenso/accordo’ circa i contenuti e conseguentemente verso ulteriori prospettive del percorso.”
Visto che “a conferma del vincolo di strumentalità si prevede la sottoscrizione della ‘convenzione urbanistica’ anche da parte della A.S. Roma, secondo l'elaborazione documentale evasa”, il Comune di Roma precisa che “La scrivente Amministrazione non vuole entrare nella valutazione circa la natura ed efficacia giuridica del rapporto tra A.S. Roma S.p.a. ed Eurnova S.p.a, ma richiede certezza dell'agire amministrativo. Alla luce della corrispondenza sopra richiamata, emerge la necessità di conoscenza di se e come le medesime parti private (e comunque il proponente Eurnova) proseguano congiuntamente nel processo, partendo dalla sottoscrizione congiunta dell'Atto d'Obbligo, elemento formale di costituzione del vincolo giuridico strumentale al proseguimento nell'iter (quale finalizzato alla presentazione dell'atto convenzionale all'approvazione dell'Assemblea Capitolina), per pervenire alla sottoscrizione della relativa ‘convenzione urbanistica’ che - si ricorda - prevede anche garanzie fidejussorie afferenti sotto vari profili ad entrambi i soggetti privati.”
In merito alla proprietà dei terreni e alle garanzie il Comune scrive:
“questa Amministrazione riserva a sé, comunque, un autonomo momento di analisi circa la sussistenza della imprescindibile qualificazione di ‘soggetto proponente’, qualificazione autonoma rispetto alla mera proprietà delle aree e necessaria per questo Ente rispetto al quadro peculiare normativo di riferimento della fattispecie, come anche delineata dall'art. 1 comma 304 della Legge 147/2013.
Il quadro di criticità emerse, e qui richiamate, porta la scrivente Amministrazione, nella necessaria tutela dell'interesse pubblico sotteso al procedimento in questione, a richiedere ad Eurnova S.p.A. in che modo intenda garantire la prosecuzione dell'iter procedimentale del progetto nonché a tutte le parti private in indirizzo a produrre, congiuntamente tra loro entro 30 (trenta) giorni dal ricevimento di questa comunicazione e, fatte salve eventuali controdeduzioni ai contenuti della presente:
- uno schema di percorso che porti alla totale acquisizione/disponibilità giuridica e possessoria delle aree private, libere da pesi e vincoli, con indicazione anche temporale della definizione di tali acquisizioni/disponibilità e del subentro dell'acquirente nella qualificazione di proponente ;
- le dettagliate individuazioni e qualificazioni di ciascun soggetto comparente alla futura convenzione, anche al fine di rendere possibili verifiche ed accertamenti prescritti a riguardo anche e non da ultimo in ossequio anche al D.Lgs. 06.09.2011 n.159;
- l'Atto d'Obbligo sottoscritto in forma notarile da entrambe le parti private ;
- le garanzie fideiussorie, di entrambe le parti private, strumentali alla sottoscrizione della convenzione, con indicazione dell'istituto bancario/assicurativo che le rilascerà.”
In conclusione il Comune avvisa che in mancanza di ‘risposte’ si partirà con la revoca degli atti che avrebbero portato alla costruzione dello stadio e del business center a Tor di Valle:
“La presente vale anche come atto di comunicazione di avviso di avvio procedimento di revoca degli
atti deliberativi assunti dall'Amministrazione (a partire dalla Deliberazione dell'Assemblea Capitolina n. 32 del 2017 nonché di tutti gli atti connessi e conseguenti) ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 7 Legge 241/1990.”