Edin Dzeko, attaccante dell’Inter ed ex calciatore dell’AS Roma, ha rilasciato un’intervista a Prime Video.
Il gol al Chelsea con la Roma: “Sicuramente è stato il gol più bello. E’ stato inaspettato: o la prendi benissimo la palla o non la prendi proprio. Sono contento che sia andata in quel modo…”.
Ti piace il soprannome Cigno di Sarajevo? “Sì, mi piace. L’ho sentito durante questi sei anni anche se non ricordo quando. Nell’ultimo mese l’ho sentito sempre di più e mi piace”.
Roma: “La Roma è una piazza molto difficile. Ma un giocatore forte deve avere personalità. Mister Spalletti è uno degli allenatori più forti che ho avuto. Mi ricordo il suo primo giorno, mi prese da una parte e mi disse che lui aveva visto tutte le mie partite al Manchester City: mi mostrò poi i movimenti sbagliati che facevo in campo, cercando di correggerli. Abbiamo lavorato tanto con i movimenti, con i tiri in porta e anche questo mi ha aiutato a diventare il capocannoniere”.
Roma-Barcellona: “Dico la verità, noi dicevamo ‘Proviamoci’, poi però nella testa ti chiedevi ‘Come è possibile fare tre gol al Barcellona?’. Dopo il 4-1 ci siamo detti ‘Ok ragazzi, ci proviamo’, anche perché lo Stadio era pieno, i tifosi erano sempre lì dietro di noi. Il primo gol ha cambiato tutto, perché è arrivato molto presto. Poi è arrivato il secondo su rigore di Daniele e poi il terzo… Ne vogliamo parlare? Forse ancora non ci siamo accorti che occasione è stata per noi quella lì, perché il Liverpool era più forte, però noi in quel momento stavamo veramente bene. Abbiamo buttato via la gara d’andata”.
L’Inter: “Ho sfiorato l’Inter 2-3 volte almeno. Non mi aspettavo di venire qui. Avevo un altro anno a Roma, ho parlato con Mourinho, ho detto che avrei dato tutto per la Roma anche se non mi sono piaciute tante cose che sono accadute negli ultimi sei mesi. Però ho tanto rispetto per Mourinho e anche per la Roma che mi ha dato tanto, a lei posso dire solo grazie. Poi è arrivata l’Inter, io ero in scadenza e la Roma aveva detto dall’inizio che non mi avrebbe prolungato il contratto. L’Inter mi voleva tanto, così come mister Inzaghi e tutta la società. Ho visto che hanno molta fiducia in me, posso dare ancora tanto e di questo ne sono convinti loro, così come sono convinto io. Zhang l’ho conosciuto qualche anno fa qui a Milano e ha sempre scherzato con me su un possibile approdo all’Inter. L’anno scorso, giorno di Inter-Roma, l’ho visto dopo la partita, gli ho fatto i complimenti e lui mi ha detto ‘Vedi, potevi vincere lo scudetto qui’.