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(23/09/2021) On Air

L'apertura di Mario Corsi del 23 settembre: E' nella dimensione umana essere euforici se si vince e tristi quando si perde

A poche ore dalla partita contro l’Udinese e a pochi giorni dal derby, questa l’apertura di Mario Corsi nella puntata di Te la do io Tokyo del 23 settembre:

Stamattina leggo sul giornale che Mourinho fa scudo e che difende il gruppo, a me è sembrato totalmente il contrario, ieri ha spiegato bene ai Friedkin i limiti, riportando a zero le aspettative dicendo che non ha trovato una squadra e che la dovrà costruire in tranquillità.
Inoltre, questa storia che a Roma ci si deprime se si perde e che poi parte l’euforia se si vince non la sopporto, non se ne può più.
Quando la Roma vinse con il Barcellona noi eravamo euforici, poi magari dopo due settimane si perse una partita ed eravamo tutti depressi, credo che sia nella dimensione umana essere euforici e non quando si vince e quando si perde.
Tutti quelli che parlano del “problema” dei tifosi della Roma che sono euforici e poi depressi è una follia. Il calcio è uno sport che ci rende felici se vinci e tristi se perdi è tutto normalissimo.
Sembra una colpa del tifoso che a Roma non si vince; la verità è che qui non si vince, almeno in questi anni passati, perché invece di avere Totti, Pruzzo, Falcao, Candela, Ancelotti abbiamo quello che abbiamo, squadre non all’altezza per vincere, è semplice da capire.
De Rossi disse che per una grande squadra non fa differenza giocare in casa o in trasferta ed io sono totalmente d’accordo, i tifosi possono soltanto aiutare la squadra e non peggiorarla, l’euforia non cambia i giocatori, chi è scarso rimane scarso sia che il tifoso sia euforico sia il contrario, è ridicolo pensare che l’euforia del tifoso possa cambiare le sorti di una squadra nell’arco di un campionato di calcio.


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