Roberto Donadoni ha rilasciato un’intervista al quotidiano Il Messaggero. Il tecnico ha parlato anche di Zaniolo, Pellegrini e Mourinho.
Pensiamo alla Nazionale. Senza l’infortunato Chiesa, Zaniolo può rivelarsi determinante? “Può essere sicuramente fondamentale, se avrà la fortuna di non subire più incidenti gravi. E’ un patrimonio del calcio italiano, di un livello sopra la media: ha doti da campione, ma affermarsi a grandi livelli dipende solo da lui. Deve convincersi. Questo significa fare grandi sacrifici. Ha avuto due stop importanti, che impongono la necessità di salvaguardarsi al meglio”.
A proposito di romanisti, Pellegrini per grinta e motiviazioni ricorda molto Donadoni. “E’ un giocatore dotato, con carattere e personalità estremamente positiva. Non si risparmia mai, emerge che ha grande passione e che punta a scendere sempre in campo. La sua determinazione certifica la sua personalità. Come allenatore amo i calciatori che danno tutto e ai quali bisogna dire “calma”. Allenare giocatori come Pellegrini è il sogno di qualisasi tecnico”.
Mourinho del resto ne vorrebbe tre. Come giudica il lavoro del portoghese? “Mi aspettavo quello che disse al suo tempo. Quando si lavora e si intraprende un cammino nuovo, in una realtà diversa, è normale trovare pregi e difetti. Bisogna avere la costanza e la voglia di lavorare. Solo attraverso l’impegno e le competenze si può ottenere qualcosa, e non per grazia ricevuta. Il nome altisonante amplifica le aspettative dei tifosi: c’è grande attenzione e credibilità, che però bisogna confermare”.