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(26/01/2023) On Air

Ivan Zazzaroni a Te la do io Tokyo: Mourinho è innamoratissimo di Roma e dei tifosi, lui vorrebbe restare ma a determinate condizioni

Ivan Zazzaroni, direttore del quotidiano Corriere dello Sport, è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 101.500 di Centro Suono Sport.

Siamo arrivati ad un momento in cui o è Mourinho sì o Mourinho no? “Sì, siamo arrivati a quel momento lì. Dopo soprattutto l’offerta del Portogallo, che doveva presupporre un confronto tra Mourinho e il proprietario per verificare le intenzioni perché mi sembra che in questo momento Dan Friedkin sia presente meno che in passato, soltanto allo stadio. Un po’ all’americana evidentemente ma noi siamo in Italia. Certi personaggi meriterebbero forse un’attenzione superiore in un momento come questo perché Mou sta facendo cose secondo me con un materiale sopra alla decenza, ma soprattutto corretti da lui, con Matic e soprattutto con Dybala. I patti iniziali, per quello che ne so io, erano diversi”.
 
C’è una scarsa attenzione dei Friedkin nei riguardi di Mourinho? “Mi sembra meno presente, meno attento a certe sfumature. Quando hanno convinto Mourinho nella Roma c’erano dei patti su un certo tipo di crescita, e Mourinho li ha accettati perché gli è anche piaciuto molto il tutto: il primo anno sarebbe stato difficile, il secondo sarebbe stato di crescita e il terzo sarebbe stato quello di provare a vincere. Invece lui ha vinto al primo anno la coppa, in questo secondo anno sta facendo miracoli. Ci sarà un terzo anno? Ad oggi per me più no che sì anche se le cose possono cambiare. La lettera in inglese è sicuramente una provocazione ma vuol dire fare con chiarezza con Mourinho, chiarendo le intenzioni. Friedkin ha messo tanti soldi, è uno che sta salvando la Roma facendo cose importantissime, adesso si parla dell’arrivo di Barrack per la parte immobiliare non per la parte squadra, anche se non ho certezza. Ma hai Mourinho, hai Dybala, hai una squadra che con due-tre correzioni, in un momento come questo, può veramente farti divertire, allora bisogna muoversi. Non do neanche tante colpe a Pinto perché sta lavorando in situazioni di grandissime difficoltà con il gentlemen agreement… Però bisogna capire e io credo che a Mourinho manchino alcune informazioni fondamentali”.
 
Mourinho sembra innamorato dell’ambiente: “Lui è innamoratissimo di Roma e dei tifosi. Sta dando ai tifosi un progetto con il messaggio che dice “ce la mettiamo tutta”. Il tifoso è molto attento, vede una squadra che nonostante i suoi limiti gioca fino alla fine, fino alla morte per cercare di fare risultato. E’ chiaro che ha limiti tecnici e tattici evidentissimi, è chiaro che ha una dipendenza da Paulo pazzesca perché gioca un altro sport, però la squadra si dà da fare. Lui si è inventato Bove, Volpato, Zalewski… Mourinho è primo in Italia per il minutaggio concesso ai giovani. E non ha accettato il Portogallo con il quale avrebbe potuto vincere trofei. Lui – da quello che so io - vorrebbe restare ma a determinate condizioni. Roma è casa sua, sta bene con la gente ma la crescita deve essere complessiva, deve essere di sede, di Trigoria. Da quando sono a Roma, la frequento dal 1991, ho notato un calo sul piano strutturale di Trigoria, mi sembra così tutto frastagliato e poco definito. Ci sono dei problemi, non ci sono dubbi su questo.
 
La squadra si allena con intensità, lo stesso Zaniolo si fa il mazzo tutto il giorno. Poi adesso ha altre idee in testa. Io faccio fatica a pensare che possa andare via… Lui vuole andare via assolutamente per ragioni sue ma in assenza di offerte la Roma non può regalarlo e non può fare su un piano finanziario un obbligo di riscatto con condizioni di carattere sportivo. Questo non può farlo perché i revisori non gliela passerebbero”.
 
Calcisticamente parlando è un ragazzo che ha perso molto dopo i due interventi? “No, è una questione di testa. E’ una macchina pazzesca, fisicamente è una macchina da guerra. Purtroppo la testa non lo accompagna, non perché non sia a posto ma probabilmente ha distrazioni, ha un modo di giocare che non riesce ad evolvere, muro contro muro contro 3-4-5, gioca un po’ da solo.  Se fossi il Milan io 25-30 milioni li metterei tutta la vita. Per me è una grande macchina, il discorso è capire quando farà il salto”.
 
Ci sono problemi tra Mourinho e Zaniolo? “Assolutamente no. Mourinho non avrebbe problemi sulla permanenza di Zaniolo, avrebbe un’opzione in più. Se dovesse andare via Vina invece bisognerebbe prendere un sostituto per coprire il tutto numericamente”.
 
Il mister chiede anche di poter ridisegnare i ruoli avendo più peso sul mercato? “Per come lo conosco ha un rispetto dei ruoli in modo pazzesco, cosa che sembra quasi paradossale. Lui rispetta molto i ruoli, rispetta Tiago Pinto, poi magari può essere deluso da determinate dinamiche, da situazioni che non arrivano, ma – ripeto - rispetta i ruoli. Lui fa l’allenatore, incide quando vede che ci sono delle situazioni come quelle di Dybala, Matic e Belotti, lì entra a gamba tesa sempre dopo averne parlato con la direzione tecnica. Poi ha una capacità di persuasione che nessuno altro ha”.
 
Se Mourinho dovesse andare via, andrà via anche Dybala? “E’ una mia idea e dico sì. Dybala ha un legame con Mourinho pazzesco, al di là che a Roma sta benissimo. Lui non pensava che Roma potesse dargli tutto quello che gli sta dando. All’inizio non voleva venire alla Roma, poi l’ha conosciuta e ha capito cosa può dare Roma e il tifoso della Roma ad un giocatore. Lo diceva anche Mancini che quella della Roma è la migliore tifoseria d’Italia”.

Quanti giocatori servono per vincere lo scudetto il prossimo anno? “Posso dire quello che penso io: ci vuole un difensore con i piedi, perché i tre attuali sono dei respingenti. Smalling è un Garella difensore, Mancini e Ibanez sono fortissimi di testa e sull’uomo ma non sulla costruzione e sull’uscita, sbagliano tantissimi passaggi e questo ti costringe a fare un tipo di gioco. Serve un centrocampista rapido, un difensore centrale in più e una punta in più. Con tre giocatori puoi fare una squadra competitiva, di livello. Perché hai qualità con Pellegrini, Dybala, Abraham. Belotti? Non ho capito cosa gli sia successo, pensavo potesse dare molto di più. Poi ci sono gli altri Matic oggi è imprescindibile perché gioca a pallone come nessuno nella Roma a centrocampo. Xhaka? Sarebbe stato fantastico. Ma anche il Wijnaldum di Liverpool era un giocatore top assoluto, Ancelotti lo definiva pazzesco. Speriamo che vada tutto bene, credo che faccia bene alla Roma perché dà grande attenzione soprattutto, anche a livello internazionale si parla di questo e perché un personaggio così non lo trovi più”.
 

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