Nicola Zalewski, calciatore dell’AS Roma, ha rilasciato un’intervista al portale polacco Piłką No&0;ną.
La Roma: “La competizione in squadra è di altissimo livello, io per un posto da titolare competo con Spinazzola che è campione d’Europa ed è difficile non essere felici quando giochi molti minuti con un rivale del genere. Mourinho mi aiuta molto, posso sempre contare su di lui ma anche sui miei compagni e sulla società. Pochi giorni dopo la morte di mio padre il mister mi ha fatto giocare contro la Lazio, come posso non apprezzare un gesto simile? Sono molto grato al mister, ai compagni e alla Roma per il loro sostegno in quel momento difficile per me”.
Quale calciatore ti aiuta di più? “Pellegrini. E’ il capitano, ci incontriamo anche fuori dal campo, ci conosciamo da tanto tempo e siamo rappresentati dallo stesso agente. Abbiamo un ottimo rapporto”.
In Nazionale c’è Zielinski: “Si, siamo sempre in contatto. L’ho contattato dopo l’eliminazione del Napoli dalla Coppa Italia e l’ho ringraziato… Per me è come un fratello maggiore, mi dà sempre suggerimenti, è il mio insegnante privato per quanto riguarda il discorso della lingua visto che non ho mai vissuto in Polonia e non la conosco tanto bene. Posso contare su di lui in ogni situazione. Parlo molto anche con Lewandowski, prima del Mondiale mi ha detto di giocare con calma, che non c'era pressione su di noi. Un buon compagno e soprattutto un grande giocatore”.
Il Mondiale con la Polonia: “Abbiamo perso due partite contro le due finaliste del Mondiale. Non abbiamo fatto male, l’atmosfera nel gruppo era buona e dopo 36 anni siamo riusciti a conquistare il passaggio del turno. Siamo comunque insoddisfatti perché la partita contro la Francia poteva andare diversamente. Michniewicz? Il mio rapporto con il ct è molto buono, mi ha dato molte possibilità”.
Ruolo e miglioramenti: “Non ho problemi a giocare a sinistra o a destra, anche se a sinistra gioco meglio. Non sono un terzino classico ma mi sento a mio agio in quel ruolo. Sto lavorando con il mister nella Roma e la società mi aiuta nello sviluppo tecnico, tattico e fisico. A 21 anni non sono ancora un calciatore completo e posso migliorare sotto ogni aspetto. Migliorare nelle conclusioni? Non mi concentro solo su questo, non mi metto addosso una pressione ulteriore. Il gol prima o poi arriverà”.