Antonio Felici di France Football è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"Totti è la voce della verità, è uno sincero e ha detto le cose come stanno: non lo cerca nessuno dalla Roma. Lui aveva detto di essere pronto a prendere un caffè per parlare, ma quel famoso caffè non glielo ha offerto nessuno. Ha parlato di quanto sono ingombranti personaggi come lui, Maldini e Del Piero: sono ingombranti quando hanno di fronte società non particolarmente strutturate, perché il Real Madrid o il Bayern Monaco, per fare degli esempi, in tutta la loro storia hanno sempre ospitato con ruoli di responsabilità, qualche volta di rappresentanza, ma comunque sempre come simboli per i tifosi, tutti i loro campioni del passato. Nel Real Madrid Di Stefano è stato allenatore, dirigente e presidente onorario, adesso c'è Butragueno; nel Bayern sono passati tutti: Rummenigge, Hoeness, Beckenbauer. Non mi risulta che questi siano mai stati percepiti come personaggi ingombranti, perché la società che c'è dietro è talmente forte da sovrastare l'importanza del singolo giocatore. Totti, ancora oggi che ha smesso di giocare da un pezzo, nel mondo continua a essere più importante della stessa Roma e allora risulta ingombrante perché la Roma è troppo piccola. Totti non è mai stato un ipocrita, ha sempre detto le cose come stanno e come le pensa. Lo faceva ai tempi di Sensi, quando gli chiedeva di prendere i giocatori forti, lo è stato nella sua breve esperienza dirigenziale. Da giornalista che ha sempre agito anche in ambito internazionale, vi dico che quando la Roma di Sensi vinceva lo Scudetto ed era ai vertici, Totti era famoso e richiesto giornalisticamente, ma non era l'unico, perché c'era Batistuta, c'era Capello. Il giornale non mi chiedeva solo l'intervista a Totti, lui era la ciliegina sulla torta, ma mi capitava spesso di intervistare ad esempio Capello. Quando poi tutti questi personaggi spariscono, anche la tua statura internazionale si ridimensiona. Quando è arrivato Mourinho, aveva un impatto mediatico che era 100 volte quello della Roma. La sincerità e la limpidezza di Totti, che apprezzo molto, fa sì che nonostante lui abbia parlato spesso con De Rossi, non faccia il solito discorso degli ex calciatori, che siccome è amico di De Rossi allora la dà calda a lui e alla società. Lui ha detto che il mercato è partito in una direzione, poi è cambiato, sono andati in confusione e adesso la speranza è che De Rossi metta insieme tutti i pezzi: ha fatto un'analisi nuda e cruda della realtà, mi sembra onestissima. Capisco che per uno come lui è brutto stare fuori dal calcio, ma almeno così acquisti la libertà di dire quello che ti pare. Totti ha sostenuto De Rossi senza raccontare balle. Nel momento in cui dà quel giudizio sul mercato, ti dice anche che la società non ha messo De Rossi nelle condizioni ideali, perché farlo avrebbe voluto dire comprare i giocatori da lui indicati in tempi ragionevoli e invece abbiamo visto com'è andata: De Rossi è partito con l'handicap e non è colpa sua".