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Il Messaggero

(21/08/2017)

Dammi i tre punti, non chiedermi niente

Dammi i tre punti, non chiedermi niente, recita un vecchio (ma sempre valido) coro dedicato alla Roma. E, a Bergamo, la squadra di Eusebio Di Francesco, con il Capitano Totti in tribuna, e capitan De Rossi in campo, ha vinto, e – visto il momento – non si sente il bisogno di chiedere niente a nessuno. Perché la Roma, è bene ricordarlo, è una squadra nuova, che si sta (ri)costruendo, che ha cambiato tanto e che, quindi, ha bisogno di tempo (e di una rosa completa) per perfezionarsi. Così, le sbavature di Bergamo fanno parte del copione, anche se – ne converrete – qualcuna in meno sarebbe stata meglio. Ma, alla fine, la squadra ha battuto l’Atalanta, e questo è quello che conta. Con il minimo sforzo in fase offensiva e quello massimo, ma quasi sempre ordinato, quando la palla era tra i piedi degli uomini di Gasperini. Però, se ci pensate bene, quante volte si è detto in passato: non interessa giocare bene, contano i tre punti? Il bel gioco, vedrete, verrà, perché è la logica che lo suggerisce. Per adesso, la manovra, gli automatismi e anche la condizione atletica non sono impeccabili (anzi…), ma partire subito con tre punti potrebbe (dovrebbe) regalare alla Roma quella scintilla emotiva invocata a gran voce nelle settimane passate. Del resto, quando cominci un nuovo viaggio c’è bisogno come il pane anche di un po’ di fiducia, di un sorriso; c’è bisogno di credere con forza in quello che fai. E vincere partite come quella di Bergamo con sofferenza, con la lingua di fuori al fischio finale fa bene. E ti fa crescere, se riesci a cogliere i segnali che ti consentono di migliorare. Anche quelli negativi: sta all’intelligenza degli uomini trasformare i difetti in pregi.

ASPETTANDO LUCIO – Si archivia Bergamo con l’immagine della punizione al veleno di Kolarov, l’acquisto più chiacchierato dai tifosi delle settimane passate. Tre punti in serbo, in tutti i sensi, considerato quanto sarà lungo il viaggio intrapreso nel pomeriggio di ieri. Tutti, per tornare alla punizione dal limite di Kolarov, si aspettavano la botta, forte sul secondo palo oppure a girare sopra la barriera: invece, tiretto maligno sotto le gambe dei difensori a far muro saltati in alto e… tre punti. Che consentono a Di Francesco di preparare con serenità l’esordio casalingo di sabato prossimo contro l’Inter del duo Spalletti-Sabatini, che da queste parti vanta una miriade di vedove inconsolabili. Immaginate che settimana si sarebbe prospettata per Eusebio se non fosse arrivata la vittoria di Bergamo. Dammi i tre punti, non chiedermi niente… Qualcuno, scusate, ha domande?

M. Ferretti


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