I tifosi adesso in questa squadra ci credono. Hanno imparato ad apprezzare Eusebio Di Francesco, che già da calciatore era entrato nel cuore della gente per il suo attaccamento alla maglia, per il suo modo di interpretare il ruolo sul campo, senza risparmiarsi mai. Oggi questi tifosi sono stati conquistati dai modi garbati del tecnico abruzzese, dalla sua capacità di esprimere calcio di qualità. Dai risultati che ha ottenuto fin qui, che invitano a credere che quest'anno sognare si può. La squadra ha il suo stesso atteggiamento in campo. Non si arrende, combatte, non si tira mai indietro. Come quando Eusebio sul terreno di gioco portava via il pallone ad avversari più bravi di lui.
INVASIONE GIALLOROSSA. Di Francesco ha messo insieme una serie di numeri positivi, ha già inanellato qualche record, ha fatto meglio di alcuni suoi illustri predecessori, ma al suo attivo ha soprattutto un grande merito: quello di aver fatto tornare i tifosi vicini alla squadra. Contro il Chelsea e nel derby all'Olimpico c'erano oltre 55.000 spettatori, in 2.500 si sono messi in viaggio per Londra, in 3.000 stanno arrivando a Madrid. Quasi tutto il settore riservato agli ospiti è stato riempito, sono stati venduti 2.900 biglietti sui 3.500 disponibili, altri cento troveranno posto in altri settori del nuovissimo Wanda Metropolitano, che farà registrare il tutto esaurito. Previsti 65.000 spettatori. Un'onda giallorossa fiera e composta, che da ieri sta colorando il centro di Madrid, da Plaza Major alla Gran Via. Riporteranno a casa quintali di jamon serrano, qualche chilo di Pata Negra (più costoso) e i soliti souvenir ormai divenuti vintage delle corride, piuttosto che qualche maglia di Cristiano Ronaldo. La Roma giallorossa si è innamorata di Di Francesco e per capirlo basta leggere i post sui social, o ascoltare i commenti nell'etere romano. Tutti oggi esaltano il pressing o la difesa alta di Eusebio nostro, come nuovi tecnici usciti dall'accademia di Coverciano. Eppure all'inizio c'era qualche perplessità. Oggi la Roma è in corsa per tutto: campionato e Champions League e i tifosi vogliono esserci. Hanno sacrificato soporiferi week end termali o nelle città d'arte per seguire la Roma in Europa, hanno acquistato i biglietti aerei subito dopo aver conosciuto il sorteggio di Champions, che aveva inserito la Roma in un girone di ferro. Ora la squadra di Di Francesco è in testa in questo girone, può permettersi di tenere alle sue spalle Chelsea e Atletico Madrid, addirittura fa tremare gli spagnoli, che devono evitare di finire in Europa League. Per Simeone la gara di stasera sarà decisiva.
SENZA CALCOLI. Allo Stamford Bridge i giallorossi diedero al Chelsea una lezione di calcio e solo qualche errore individuale in difesa fece sfumare una vittoria storica in Inghilterra. Che è arrivata in maniera netta al ritorno. Ora Di Francesco vuole ripetersi contro l'Atletico Madrid, costretto al pareggio all'Olimpico quando la Roma non era ancora la sua Roma. Quella sera di settembre all'Olimpico finì 0-0, Alisson fece una grande partita e intorno ai giallorossi c'era ancora tanto scetticismo da parte dell'ambiente. Sembra passato un secolo, invece si tratta di una situazione vecchia solo di poche settimane. Stasera la squadra giallorossa, nel nuovo stadio Wanda Metropolitano, dove l'Atletico stenta a mantenere i ritmi degli anni passati, può festeggiare con i suoi tifosi la qualificazione agli ottavi di finale con un turno di anticipo. Basterebbe un pareggio, come quello conquistato all'Olimpico con il coltello tra i denti e con le strepitose parate di Alisson. Ma Di Francesco non sa fare i calcoli.
G. D'Ubaldo
