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Il Tempo

(06/12/2017)

Miracolo a Tor di Valle. «Sì» definitivo al nuovo Stadio, possono partire i lavori

Ore 19.35: il progetto è approvato. Lo Stadio della Roma di Tor di Valle esce dal percorso a ostacoli delle carte bollate e dei giochini politici e entra finalmente nella sua fase realizzativa. La montagna è stata valicata: ora restano ancora incombenze burocratiche ma si tratta di adempimenti che al massimo possono solo far ritardare la realizzazione dell’opera ma non più porla in discussione. Mentre le vedove delle rane, degli onirici rischi idrogeologici e degli ecomostri sparano le ultime cartucce a salve, il popolo giallorosso può festeggiare: da adesso in poi sarà solo una questione di tempo. Poi, anche la Roma giocherà nel proprio Stadio.
 
IL NODO URBANISTICO – Ci sono due passaggi burocratici fondamentali che rimangono da compiere. Sono atti formali ma obbligatori: l’adozione in Campidoglio della Variante e della Convenzione urbanistica. La Variante sarà il verbale finale della Conferenza dei Servizi che, una volta redatto, verrà prima portato in Giunta regionale per l’adozione e, subito dopo, trasmesso al sindaco, Virginia Raggi, affinché lo presenti in Assemblea Capitolina alla prima seduta utile. Per la Convenzione urbanistica – il “contratto” che regolerà tutti i rapporti fra i proponenti privati e il Campidoglio, compresa la calendarizzazione degli interventi – l’ultimo orientamento trapelato è che la Conferenza dei Servizi si limiti a indicare i paletti. Poi sarà il Dipartimento Urbanistica del Comune a scrivere il testo che, dopo l’adozione in Consiglio comunale, dovrà essere firmato. Se in Aula Giulio Cesare inizierà la discussione sul bilancio previsionale 2017 – più o meno a metà mese – Variante e Convenzione urbanistica passeranno dopo Capodanno.
 
TEMPISTICHE – Dando per buono il via libera a Variante e Convenzione per metà gennaio, i proponenti avranno una serie di attività preliminari obbligatorie da compiere: l’avvio della campagna di scavi di archeologia preventiva e la bonifica dei terreni da ordigni bellici, amianto, rifiuti e residui di edificato. Scavi e bonifiche e demolizioni potranno iniziare già da subito. Intanto, i progettisti di Pallotta e Parnasi dovranno mettere mano ai progetti esecutivi delle opere di interesse pubblico che dovranno andare a gara europea. La tempistica stimata per il completamento delle tavole esecutive è non inferiore a tre mesi. Poi, certificazione europea dei progetti esecutivi, bandi di gara, assegnazione degli appalti: difficile impiegare meno di un paio di mesi per completare tutto. Al netto di improbabili clamorosi ritrovamenti archeologici o ricorsi vari, quindi, è presumibile vedere ruspe e gru in azione non prima dell’estate prossima.
 
L’ULTIMO BALLETTO DELLA CITTÀ METROPOLITANA – Fino all’ultimo si sono consumati i balletti politici su Tor di Valle. L’ultima sorpresa è la Città Metropolitana che con un colpo di reni, in zona Cesarini, protocolla un nuovo parere cambiando quello di una settimana fa. Proprio la Città Metropolitana – guidata dai 5Stelle – era stata la più dura nel richiedere un “secondo accesso” all’area Stadio, ovvero il Ponte di Traiano. “È condizione essenziale imprescindibile per la sussistenza del parere favorevole – si leggeva nel testo depositato il 24 novembre – la necessità di realizzare un secondo accesso carrabile all’area dello Stadio, oltre a quello previsto da Via del Mare/Ostiense, al fine di garantire adeguati livelli di circolazione, anche in vista della necessità di ridurre le potenziali criticità connesse alla gestione di eventuali scenari di emergenza”. Questo scrivevano i tecnici della Città Metropolitana, Giampiero Orsini e Massimo Piacenza. Un parere, questo della Città Metrpolitana che, proprio in quanto formulato da un’Amministrazione a guida 5Stelle, metteva al riparo lo Stato dalle polemiche sull’intervento per il Ponte di Traiano Ieri, invece, arriva un nuovo parere, con le stesse firme: “la condizione essenziale vincolante” del secondo accesso “si ritiene assicurata mediante” una serie di sei prescrizioni aggiuntive. No, niente secondo accesso: basta usare la pista ciclabile. Non è uno scherzo: le prescrizioni per evitare la necessità del secondo accesso sono la modifica di uno svincolo, già prevista, ma che “sarà finalizzata anche alle fluidificazioni delle correnti di traffico”, poi bisognerà realizzare “6 spartitraffico completi di sistemi di chiusura” da mettere sulla nuova via del Mare. Terzo: prolungare la quarta corsia della via del Mare anche dopo il Raccordo, per 200 metri in direzione Ostia e 550 in direzione Roma. Poi, l’apoteosi: “per la gestione di eventuali scenari emergenziali” “dovrà essere garantita la possibilità di utilizzo del tratto di pista ciclabile” che collega alcuni parcheggi, più quella “esistente sull’argine del fiume Tevere” fra lo Stadio e via dell’Equitazione allargandola dagli attuali 3 metri e mezzo a 4 metri e mezzo ma con la sostanziale aggiunta “di idonee protezioni laterali”.
 
LA RAGGI ESULTA – “Roma avrà davvero uno stadio fatto bene. Moderno, innovativo ed eco-sostenibile. Abbiamo rivoluzionato e migliorato il progetto dello stadio a Tor di Valle. La conferenza dei servizi ha riconosciuto l’ottimo lavoro fatto“. Cosi in una nota, il sindaco Virginia Raggi. “È stato un lavoro complesso e impegnativo e per questo ci tengo a ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo percorso”. “Siamo soddisfatti di questo risultato raggiunto grazie al lavoro determinante di tutti gli assessorati coinvolti e, in particolare, ci tengo a sottolineare l’impegno degli uffici in prima linea per garantire un attento studio rispetto a un progetto che punti a fornire al quadrante un miglioramento reale per tutti i cittadini“, ha aggiunto l’assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, Luca Montuori.
 
LA GIOIA DELLA ROMA – “Ci tengo a ringraziare le Istituzioni e le autorità competenti, che hanno lavorato con dedizione e trasparenza per completare il lungo e complesso iter amministrativo che ha dato il via libera al nostro progetto“, ha dichiarato il presidenti giallorosso, James Pallotta. Per il dg della Roma, Mauro Baldissoni, si tratta di “un altro passo verso la storia. Al di là di alcuni passaggi amministrativi chi mancano – ha spiegato – ora abbiamo un progetto approvato, pronto alla prima posa, che dovrebbe avvenire tra aprile e maggio, per uno stadio che dovrebbe essere pronto per l’agosto del 2020″.

F.M. Magliaro


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