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La Gazzetta dello Sport

(12/01/2018)

Pallotta è sicuro: «Roma sei forte anche senza colpi»

«Il mercato? Sono sincero: quando ho visto giocare la Roma fino alla partita con il Genoa o contro la Juventus non ho mai avuto la sensazione di dover cambiare o di dover comprare un paio di giocatori in più. Abbiamo avuto un paio di scivoloni, ma la squadra prima ha dimostrato di avere tanto talento, anche in Champions League». Il punto ufficiale di Pallotta sul mercato della Roma arriva proprio nel finale della giornata di ieri, dalla The O2 Arena, dove il presidente della Roma si è recato in serata per assistere alla partita della Nba tra Boston Celtics e Philadelphia 76ers.
 
LA FIDUCIA – Lì, tra una chiacchiera con Alex Ferguson e un’altra con Michael Ballack, il numero uno giallorosso ha fatto il punto della situazione: «So che abbiamo la squadra per competere con Napoli e Juventus per la vetta e non essere lì è un po’ frustrante. Ma ho grande fiducia in Di Francesco e in Monchi, con loro non possiamo che migliorare. Abbiamo vissuto qualche partita sfortunata, con la Juventus abbiamo avuto un paio di occasioni per pareggiare e non ci siamo riusciti. Ed è normale che ci sia un po’ di frustrazione quando giochi bene e non riesci a fare risultato. Ma la squadra è la stessa che ha dimostrato di avere talento in Champions, dobbiamo solo ritrovarlo tutti insieme. Ovviamente, spero che i risultati tornino presto ad essere positivi». È la speranza di tutti, magari sulla scia anche dei Boston Celtics, dove uno come Danny Ainge ha risollevato la franchigia dopo un momento di buio. «Lui è un grande manager ed è stato uno dei più grandi giocatori della Nba. Se potrebbe far bene anche nel calcio? Ainge farebbe bene in tanti sport, perché sa di psicologia, di comportamenti, di benessere. Da ragazzo ha giocato anche a baseball e a football americano. Il problema, casomai, è trovare casomai il tempo…».
 
LO STADIO – Ma la giornata di Pallotta era iniziato di mattina presto, come relatore a Leaders in Sport in tema di stadi moderni: «Non puoi essere un brand globale senza uno stadio di proprietà. Vogliamo essere il secondo club preferito dei tifosi. Nel mondo ce ne sono 3 miliardi, se portassimo anche solo l’1% a tifare Roma come seconda squadra, sarebbero 30 milioni. E se spendessero solo 5 euro a testa, sarebbero 150 milioni di ricavi». Bello, sulla carta. Peccato solo che poi la realtà nel calcio sia diversa, ad iniziare dalle seconde squadre nell’universo del tifo. Poi un’ammissione («Fino a 5 anni fa credevo che il calcio fosse un gioco disgustoso. Non riuscivo a capirlo, ora vado fuori di testa») e l’analisi dello stadio di Tor di Valle: «Sarà tutto esaurito ogni partita. Tutti a Roma lo vogliono, tranne forse i tifosi della Lazio…». Infine il passaggio che, tramite i soliti social network, gli ha attirato addosso una serie di commenti poco carini da parte dei tifosi più caldi: «Stiamo valutando che tipo di riconoscimento facciale fare nello stadio. Al Nord si litiga di meno, ma al Sud, in città come Roma e Napoli… Sapete cosa è un derby Roma-Lazio? Un anno e mezzo fa parlai con il capo della polizia e gli chiesi: “Perché non arrestate queste persone? Mi mostrò un fascicolo con foto sfocate di persone che avevano commesso qualcosa. Quindi abbiamo deciso di comprare e mettere all’Olimpico delle telecamere ad alta definizione».
 
IL MERCATO – Poi Pallotta si è visto con i dirigenti della Roma, a cui ha ribadito che vuole risultati e mentalità vincente. E nel pomeriggio ha incontrato Monchi, con cui si aggiornerà questa mattina. Con il d.s. si è parlato anche di cessioni e mercato, a dispetto di quanto detto alla The O2 Arena. La Roma ha dei giocatori con cui poter fare cassa per poi reinvestire quei soldi e sistemare la squadra. Detto che se dovesse arrivare ora un’offerta importate per Kevin Strootman verrebbe presa in considerazione, per ora i giallorossi lavorano sulle cessioni di Bruno Peres e Skorupski, con cui Monchi spera di portare a casa un tesoretto di una quindicina di milioni. Sul brasiliano è piombato il Galatasaray, l’unico club che ha fatto dei passi ufficiali con la Roma (che ha chiesto l’obbligo di riscatto, con una base di almeno 9 milioni). Ma il brasiliano potrebbe finire anche in Premier, dove interessa al Watford e, soprattutto, al Brighton. E in Inghilterra potrebbe finire anche Skorupski, che ha chiesto di essere ceduto per giocare e che interessa al Crystal Palace (la Roma vuole 8-10 milioni). Con queste due cessioni Monchi potrebbe poi andare all’assalto del terzino destro necessario per portare Florenzi alto. I nomi restano quelli, almeno per ora: Darmian, Juanfran e il giovane Manea. A meno che, poi, non si decida di trovare la soluzione in casa. E, cioè, spostare a destra Emerson, che lì già ci ha giocato.

A. Pugliese - D. Chinellato


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