C’è stupore e malumore. I tifosi: “Perché altre cessioni?”

«Ieri ho visto Alisson qui davanti al negozio mio e me lo sono abbracciato tutto. C’era Juan Jesus vicino a lui e avrà pensato che ero matto, ma il momento è difficile, tocca sta’ uniti». La chiamata, in una radio, arriva poco dopo le ore 19, quando l’ennesima giornata di delirio romanista è quasi arrivata al termine. Dzeko è ancora a Trigoria, ma il solo fatto che la società stia riflettendo su una sua cessione manda su tutte le furie gran parte dei tifosi. Stavolta non c’è quasi spazio per prendersela con le indiscrezioni della stampa, stavolta tutti aspettano che la società blocchi ufficialmente l’attaccante, ma parole – ufficiali, appunto – non ne arrivano. E allora la domanda è soltanto una: «Ma perché?».

 

DISTRATTI – Qualcuno ci prova anche a dire che «un’offerta del genere non si può rifiutare per un giocatore di 32 anni che guadagna oltre 4 milioni», ma la stragrande maggioranza dei tifosi romanisti è a dir poco perplessa. C’è chi si chiede: «Con quale spirito andiamo a Milano con due titolari come lui e Nainggolan sul mercato?». La risposta la sa solo Eusebio Di Francesco, ma intanto Max Tonetto non può non ammettere: «Le voci di mercato condizionano i giocatori perché negli spogliatoi si parla eccome di chi potrebbe partite. Gli allenatori sono sempre molto preoccupati per questa cosa ed è normale». Normale, appunto. Ma per i romanisti non è tanto normale la situazione di queste ultime settimane.

 

E RADJA – Anche perché il dubbio è che se Dzeko dovesse restare è perché andrebbe via Nainggolan. E allora il discorso un po’ cambia. «Per me – uno dei tanti post che si legge su facebook – tra Radja ed Edin non c’è paragone. Se il suo sacrificio serve a tenere Nainggolan va bene così». E i sostituti? In casa ci sarebbe, anzi c’è, Schick e poi, secondo Fazio Petruzzi, anche «Batshuayi non sarebbe male. Io ci farei un pensierino».

 

RIDIMENSIONAMENTO – Non è decisamente dello stesso avviso Ciccio Graziani. «La cessione di Dzeko sarebbe un ridimensionamento non da poco – spiega–perché parliamo di uno dei più forti attaccanti della Serie A, uno di quelli che gioca, segna e fa rendere al meglio tutto la squadra. Vendere Emerson, invece, sarebbe più accettabile perché c’è Kolarov, che è una sicurezza, e perché Edin è uno dei punti di forza della Roma». Secondo Graziani, quindi, Pallotta deve trovare la forza di trattenere l’attaccante bosniaco e Di Francesco, invece, deve trovare il modo di farlo convivere con Schick: «Assolutamente sì, credo che la strada debba essere questa e credo che il cambio di modulo sarebbe la soluzione giusta. Io vedo la Roma con un 4-3-1-2 con Dzeko e Schick insieme, possono fare molto bene, completarsi e darsi una mano a vicenda». Anche i romanisti lo sperano, soprattutto perché, ceduto Salah a giugno, la Roma rischia di perdere quasi 90 gol in sei mesi: «E siamo ancora a una settimana dalla fine…», sospira qualche tifoso. Qualcun altro, invece, si aggrappa alle foto che la Roma pubblica sui suoi social: Dzeko si vede in campo, sereno e sorridente, per nulla turbato. Chissà se sarà ancora così anche tra qualche giorno.

C. Zucchelli