Ora sì che si sente Schick

Tre gol in mezz'ora e neanche un sorriso. Nessun malumore, per carità, le cose stanno procedendo come meglio non potrebbero. Semmai, concentrazione al massimo, attenzione al particolare, la voglia di non sbagliare neanche una mossa. La tripletta di sabato scorso al Latina per Patrik Schick è la prima pietra del piano di riscossa approntato dal ragazzo di Praga, dopo la falsa partenza giallorossa della stagione scorsa. Ha cominciato a lavorare con buon anticipo a casa sua, si è presentato a Trigoria con l'animo libero e i muscoli già rodati, deciso a confrontarsi solo con il campo, con la squadra e con le proprie sensazioni. Mica come un anno fa: proprio di questi tempi, esattamente il 18 luglio, incassava il ripensamento della Juventus, quel no improvviso a una trattativa già praticamente conclusa che lo ha costretto ad un'estate in mezzo ai venti del mercato, niente calcio e molte chiacchiere, fino a trovare l'approdo giallorosso a stagione abbondantemente iniziata. Il resto è noto: infortuni ripetuti, partite anonime e rari lampi. 

 

«Ora farò vedere chi sono davvero», ha dichiarato in patria qualche settimana fa. «Voglio dimostrare le mie qualità», ha ripetuto puntualmente sabato dopo il debutto stagionale. Che abbia il chiodo fisso è quasi normale: il suo primo obiettivo è riallacciarsi alle promesse dello Schick dei tempi doriani, quello che a Roma non si è mai visto. In questa chiave, anche i tre gol e i due assist esibiti contro i dilettanti del Latina possono avere il loro peso. (...)

M. Filacchione