La Roma si è spenta. Due lampi e il buio

La Roma non c'è più. La squadra di Di Francesco si è sciolta sotto i trenta gradi di una domenica di fine estate, buttando via la vittoria che pur senza brillare aveva in pugno alla fine del primo tempo. Sembrava tutto facile dopo i gol di El Shaarawy e Cristante, favoriti dagli errori dei difensori avversari, ma nella ripresa il Chievo è riuscito nell'impresa di rimontare due gol, fino a rischiare la clamorosa impresa di vincere con l'ultima azione della partita, quando Giaccherini, pericoloso per tutti i 97 minuti, si è visto deviare il tiro sulla traversa da Olsen. Al Chievo è riuscita la doppia rimonta dopo due anni e otto mesi e 99 partite, la Roma non pareggiava tre partite di fila all'Olimpico da marzo 2015. La crisi è aperta. La squadra giallorossa ha perso la sua identità, la forza di imporre la propria superiorità tecnica agli avversari. Nella ripresa gli uomini di Di Francesco sono crollati fisicamente. E' emblematico che l'unico successo stagionale sia arrivato con Strootman in campo. La cessione dell'olandese, leader carismatico dello spogliatoio, è come se avesse tolto convinzione alla squadra, incapace di soffrire per conquistare i tre punti.

 

CHIEVO CORAGGIOSO. Con il pareggio di ieri la Roma è scivolata a metà classifica, con cinque punti in quattro partite. Il tempo per recuperare c'è, ma è più difficile ritrovare un'anima che la condizione fisica, di sicuro una delle cause del difficile inizio di stagione. Nel secondo tempo la squadra è crollata e questa volta i cambi di Di Francesco non hanno aiutato a cambiare marcia. Il Chievo, venuto all'Olimpico per giocare la partita e non per fare le barricate, è stato disposto sul campo da D'Anna con un atteggiamento tattico praticamente speculare a quello della Roma. Di Francesco è tornato decisamente al 4-3-3 dopo la confusione tattica di San Siro. (...)