Serve un'impresa Fazio sa come si fa a matare i blancos

Il 19 agosto 2007 la signora dei maghetti fu vista per le vie di Edimburgo con un taccuino in mano. Obiettivo: passare dall'immateriale alla realtà scrivendo un giallo. Lei era J.K. Rowling, la creatrice di Henry Potter, che voleva uscire fuori dai suoi canoni consueti. Quel giorno anche qualcun altro fece lo stesso. Anzi, fu lui, Federico Fazio, a fare una vera e propria magia guidando - da Comandante - il suo Siviglia ad un'impresa storica: battere il Real Madrid 3-5 al Bernabeu e alzare in faccia ai tifosi della «casa blanca» la Supercoppa di Spagna, per giunta dopo aver vinto all'andata 1-0 tra le mura amiche. La domanda dettata dai cuori giallorossi, perciò, sembra una sola: riuscirà Fazio a ripetere l'impresa?

 

IL RITORNO Una cosa è certa: nella notte di Madrid il difensore argentino torna titolare per guidare un reparto che nelle ultime tre partite ha subito 7 gol. Troppi, probabilmente, per avere qualsiasi ambizione. Ovvio che il Mondiale nelle ultime settimane ha pesato come un macigno sulle spalle di Fazio, che ha naturalmente cominciato la preparazione in ritardo rispetto a quasi tutti gli altri compagni. Adesso, però, pure gli alibi più doverosi cominciano a sfiorire perché la Champions non ammette ritardi vistosi, ed è logico che una sconfitta alla prima giornata significherebbe per la Roma partire a handicap. Per questo è vietato sbagliare. Per questo l'esperienza di Fazio sembra fondamentale, anche perché si parla di un giocatore che nel curriculum, oltre alla Supercoppa del Bernabeu, ha anche un Mondiale Under 20, un oro olimpico a Pechino, una Coppa di Spagna e soprattutto due Supercoppe Europee, sempre col Siviglia. (...)