Lopetegui a Roma: «CR7 ormai è il passato

Cristiano Ronaldo, «Cris» come lo chiama Sergio Ramos, il Pallone d'Oro, l'uomo delle tre Champions di fila. Ruota tutto attorno al fantasma di CR7 la vigilia del Real, che debutta da pluricampione in carica senza il suo giocatore migliore, non sostituito sul mercato da Florentino Perez con un colpo a sensazione come tutti si aspettavano. «Con lui abbiamo vissuto un periodo meraviglioso - dice Ramos - e lui qui ha battuto ogni record. Ma Cris è il passato e non possiamo parlare sempre di lui. E' chiaro che ha lasciato un grande vuoto, però è già stato coperto da altri giocatori che hanno tantissima ambizione».

 

Ecco, è proprio questa voglia del Real di dimostrare al mondo che il merito dei trionfi non era di uno solo ma della squadra il pericolo principale per la Roma. Un confronto impari a prescindere, come lo sarebbe per quasi tutti. Soldi, blasone, esperienza, potenza politica, uno stadio che mette paura solo a entrarci e pronto a essere ammodernato e ampliato, un centro sportivo pazzesco inaugurato nel 2005. La «Ciudad del Real Madrid» di Valdebebas, a due passi dall'aeroporto di Barajas, con i suoi 30 ettari più altri 90 ancora sfruttabili, 12 campi di allenamento con le tribune per tutte le squadre giovanili e del basket, il mini stadio per la seconda squadra da 6mila posti, la foresteria ingrandita di recente, è una struttura che talmente grande, una cittadella appunto, che persino i tassisti si perdono tra i mille ingressi. (...)