«Io, romano in giallorosso. Grazie DiFra, ti devo tanto»

Sotto la Sud, come aveva sognato lui fin da ragazzino. Ma anche come aveva sognato suo padre, quando sperava, soprattutto nei momenti difficili del problema al cuore, che quel ragazzino che tutti definivano «un campione» potesse esordire con la prima squadra. Il primo gol con i grandi Lorenzo Pellegrini, meno di un anno fa, lo ha segnato alla Spal. Sotto la sua curva preferita, come immaginavano da sempre lui e il papà. Era dicembre, in anticipo si era fatto il regalo di Natale, proprio nei giorni in cui diventava grande, con la proposta di matrimonio alla fidanzata. In questi dieci mesi Lorenzo Pellegrini, fuori dal campo, è cambiato tanto; da un mese è cambiato anche nel rettangolo di gioco, visto il nuovo ruolo di trequartista. Di Francesco glielo ha proposto e ha iniziato a lavorarci ricordando qualche esperienza con il Sassuolo, il debutto è arrivato nella partita più attesa, il derby. Al posto di Pastore e al posto anche di Cristante, che sembrava destinato ad entrare quando l’argentino si è fatto male. Di Francesco, invece, ha scelto diversamente. E la storia è cambiata. Quella del derby sicuramente, visto il gol di tacco che ha portato in vantaggio la Roma, quella di Pellegrini forse. «Questo nuovo ruolo mi entusiasma, posso spaziare e divertirmi, con meno compiti tattici rispetto alla mezzala».

 

PARAGONI Da Nainggolan a Perrotta, negli ultimi anni il ruolo di trequartista ha fatto spesso le fortune dei centrocampisti giallorossi, adesso Pellegrini sembra pronto a seguire questa strada. Merito di Di Francesco? Lui non lo nasconde: «Gli devo tanto, come giocatore e come uomo».  E forse proprio per questo Pellegrini sa bene quanto la Roma, e il suo allenatore, abbiano faticato per uscire da un periodo complicato dopo il k.o. di Bologna: «Arrivare alla sosta con un po' di vittorie ci ha dato serenità, ma adesso è fondamentale fare bene sia in campionato sia in Champions». (...)