Fonseca respinge i fantasmi di Allegri e Rangnick

Si è messo la tuta in panchina, come mai era successo, perché c’era parecchio da sudare. E lo sforzo è stato ripagato: in una notte Paulo Fonseca ha scacciato via la tormenta e si è «ripreso» la sua Roma. Dopo giorni pieni di tensione e di movimenti pericolosi attorno alla sua panchina la squadra si è ritrovato all’improvviso seguendo le istruzioni del portoghese, che alla fine può recriminare solo sul risultato della gara ben giocata sai suoi contro la Juventus. Fonseca è uomo di calcio e sa come vanno le cose. Friedkin ha in testa Rangnick, il «trainager» incompatibile con qualsiasi allenatore a meno che non lo porti lui stesso, nel frattempo Fienga ha scambiato qualche parola con Allegri, trovando la disponibilità del toscano a valutare la panchina giallorossa.

 

Insomma è stata la Roma stessa a mettere in discussione Fonseca, che una volta scoperto lo scenario ha trovato dentro di sé la forza di resistere alla tentazione di sbottare, denunciando i ritardi del mercato e il pasticcio combinato con la lista a Verona. Invece di mettere su piazza gli alibi il portoghese ha avuto la lucidità per preparare al meglio una partita delicatissima. E adesso i Friedkin si fidano ancora più di lui, continuando a meditare con calma sulla guida tecnica della squadra.

 

Intanto Rangnick ha scartato l’opzione di un ritorno allo Schalke («non sono disponibile) e attende una risposta dai proprietari romanisti, mentre il fantasma di Allegri sembra allontanarsi da Trigoria. Almeno per il momento. Sabato sera il prossimo impegno a Udine prima della sosta: oggi verranno valutate le condizioni di Santon, uscito acciaccato domenica, e di Karsdorp.