La Roma di Mourinho in quattro mosse

La Roma non rinnega i princìpi cardine: avanti con il piano sostenibile, senza l’assillo di vincere subito. Ma coinvolgendo José Mourinho, l’allenatore dei sogni, la famiglia Friedkin è pronta ad assecondarne le esigenze con un piano di investimenti consistenti: dal mercato arriveranno quattro titolari, uno per ruolo, con un portafoglio di circa 70 milioni che verranno spesi per i cartellini. A questi andranno sottratti i soldi delle cessioni, che però saranno limitate all’indispensabile e ai giocatori in esubero, con l’idea di abbattere il monte ingaggi. Cerchiamo allora di analizzare le strategie di Tiago Pinto, reparto per reparto.

 

E’ il primo punto all’ordine del giorno, nelle videochiamate con Londra: Pau Lopez non dà garanzie e adesso ha anche una spalla da curare, Mirante andrà via per fine contratto, Fuzato non può fare il titolare, Olsen torna dal prestito all’Everton ma è destinato a riprendere il trolley. E allora, la prospettiva più ragionevole è che Pau Lopez rimanga come secondo. Per il titolare, Mourinho sarebbe stato contento di riavere De Gea. Ma guadagna 12 milioni, dunque non potrà giocare nella Roma. Tiago Pinto sta valutando altri profili. E deve decidere se puntare su un portiere già anziano ma di sicuro rendimento, come Rui Patricio (Wolverhampton) che è titolare del Portogallo o Sommer (Borussia M.) che è il guardiano della Svizzera, oppure se pagare di più un giovane sulla cresta dell’onda: Juan Musso dell’Udinese resta una possibilità, più di Gollini dell’Atalanta. (…)