La Lazio è bella e cinica

Sarri fa subito centro, al primo derby. E si sposta raggiante sotto la Nord. Mourinho ringrazia con il gruppo la Sud. La Partita, bellissima per le emozioni, è della Lazio che, concreta e ordinata, risale in classifica: 3-2. La Roma lo perde male. Giocando e sbagliando. Proprio come non piace allo Special One che, ko al debutto, boccia però l'arbitro Guida e non la sua squadra. Spietati, comunque, i biancocelesti ad approfittare delle solite gaffe della linea a quattro del portoghese. E degli spazi lasciati dai giallorossi che esagerano ad alzarsi oltre la metà campo. Senza organizzazione, il 4-2-3-1 è sbilanciato.

 

La Lazio, insomma, riprende quota, appoggiandosi ai big. La Roma, anche se non ridimensionata (resta quarta, con un punto in più dei biancocelesti), è tatticamente da rivedere. Se attacca, ecco che balla e cade. Papera e Sarri, questa è invece la sintesi dell'inizio del derby. La virata tattica di Maurizio ancora non si vede, ma l'azione del vantaggio, condizionata comunque dall'uscita a vuoto di Rui Patricio, è condita con i suoi ingredienti. Sono i sapori di un'idea ancora in fieri. Triangolo veloce a destra, istantaneo come apprezzammo a sinistra nel suo Napoli con Ghoulam, Hamsik e Insigne. All'Olimpico i trapezisti sono Milinkovic, Immobile e Felipe Anderson. Cross del brasiliano e gol di testa del serbo. L'azione, unica della sfida è però ben definita. Mau, in panchina, non dice ci siamo, ma mostra a giocatori e tifosi che il suo copione è riproponibile anche con questi interpreti. Con i cinque tenori nella formazione titolare. Anche Pedro e Luis Alberto prenderanno il volo, bisogna solo aspettarli nella partita. Così deve essere la sua Lazio che invece si prende il derby in contropiede. Le giocate dei singoli vengono prima del 4-3-3. Sarà il leitmotiv del match, evidente nelle reti realizzate da Pedro nel primo tempo e da Felipe Anderson nella ripresa. Ripartenze gestite alla perfezione da Immobile, sempre lanciato da Luis Alberto, preciso se c'è da verticalizzare. (...)