Andrea Stramaccioni è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
Sui contatti con l'Udinese: "Ora non è bello parlarne perché c'è un altro allenatore, però ci ho parlato. In Italia ho lavorato con tre grandi famiglie italiane: Sensi, Moratti e Pozzo. Con il patron bianconero c'è un grande rapporto. Sono contento che abbiano trovato un allenatore importante come Fabio (Cannavaro) che spero faccia bene, ma da venerdì".
Cosa avrebbe fatto se avesse guidato l'Udinese nel recupero contro la Roma: "Preparare una partita da 20-25 minuti è una cosa molto difficile. Cambiano tutte le prospettive, non ci sono calcoli, devi partire forte. L'Udinese non può perdere questa partita, per la prima volta dopo 20 anni è davvero coinvolta nella lotta per non retrocedere. Secondo me ha una squadra che non c'entra niente con la lotta salvezza, perché ha giocatori di livello internazionale come Samardzic, Pereyra, Bijol, giocatori importanti. Però si ritrova lì, come capita ed è capitato anche al Sassuolo, in una situazione difficile. Io penso che l'Udinese partirà per non perderla, motivo per cui la Roma dovrà accelerare fin dal primo minuto, cosa non facile".
Come la deve impostare De Rossi: "Non penso che ragionare sui tre punti voglia dire rischiare di perdere e lasciare metà campo vuota. Innanzitutto ora c'è un allenatore nuovo e quindi ci saranno incognite tattiche. La Roma nella ripresa aveva totalmente preso in mano il pallino del gioco, era un'altra partita e il secondo gol sembrava vicino. Adesso c'è un'altra Udinese. Io penso che Cannavaro si metterà a tre, perché la rosa è costruita per quello. Bisognerà vedere come si metterà davanti, con l'assenza di Thauvin e poi la posizione di Pereyra, che è il grande dilemma dell'Udinese di quest'anno e probabilmente è costato anche qualcosa a Cioffi, perché a lui piace giocare dietro la punta e, come si visto nel gol, è anche molto pericoloso lì. Il problema è che se lui gioca dietro la punta non riescono a giocare con due punte e quindi perdono qualcosa. La Roma dovrà ricominciare da dove era stata interrotta, con la stessa intensità e mentalità. Anche perché con la sconfitta contro il Bologna, il pareggio sarebbe meno incidente mentre una vittoria sarebbe tanta roba. Però è difficile".
Quanto incide la trasferta di Udine prima di quella di Napoli in vista del Bayer Leverkusen: "È pesantissimo. Purtroppo non ci si può fare niente, anzi, con la mia esperienza da allenatore vi dico che su queste cose ci si arrabbia all'inizio ma poi non bisogna più parlarne. Dalla tv non si vede, ma la stanchezza mentale, i viaggi incidono, poi Udine è collegata malissimo, l'aeroporto è lontano, ci si muove anche in pullman... è pesante. Poi hai Napoli che è un'altra trasferta pesante. In questo la Roma è stata veramente sfortunata".
Sul Napoli: "Del Napoli non mi fido per niente. Si tratta di quelle squadre con cui la partita diventa facile dopo che l'hai vinta. Una squadra con cui devi abbassare la guardia per i suoi valori, soprattutto davanti al suo pubblico. Per la prima volta è arrivata una contestazione feroce ai giocatori, che poi sono quelli che hanno vinto lo Scudetto, per cui adesso credo che loro abbiano voglia di dare una risposta sul campo, al di là della classifica, anche perché il Napoli rischia di essere fuori dall'Europa. Sarà una partita non facile, brutta".
L'allenatore migliore della stagione: "Xabi Alonso fatto qualcosa di eccezionale, il Bayer Leverkusen non ha perso una partita. E a proposito del lavoro degli allenatori: lì ci sono giocatori cresciuti del 150%, ha cambiato modo di giocare, facendolo in modo propositivo. E poi dare quei punti di distacco al Bayern Monaco è incredibile. Per me è l'allenatore dell'anno".
Su Chiesa accostato alla Roma: "Io lo andrei a prendere in braccio, per me è una delle ali sinistre più forti d'Europa. Il rendimento in calo? A seconda delle condizioni ambientali e del ruolo i giocatori rendono in maniera diversa, ma è anche il bello che ti può capitare di prendere un giocatore che sta facendo male in quel momento e lo paghi poco. Guardate Thuram: è forte, ma quando è arrivato all'Inter tutto il calcio europeo pensava che fosse un'ala. Facendo una battuta, neanche lui sapeva di essere così forte. Sta giocando in un contesto che esalta le sue caratteristiche. Quando Chiesa gioca ala sinistra, se sta bene, per fermarlo tocca sparargli. All'estero dicono 'l'Italia di Chiesa', perché hanno negli occhi gli Europei. E l'unico giocatore della Nazionale che ha quelle caratteristiche di saltare l'uomo, andare al tiro. In quell'Europeo seminava la difesa della Spagna. Io capisco Allegri, perché ogni allenatore deve giocare come dice lui, però Chiesa non è una punta centrale, anche a Firenze ci avevano provato, ma lì fa fatica. Per come gioca De Rossi potrebbe giocare esterno sinistro o destro. Se ci fosse la possibilità, ci proverei. La mia idea è questa: se ho 50 milioni, li metto su un campione, non su 5 giocatori da 10 milioni".