Nicola Legrottaglie, ex difensore della Juventus e attuale dt della Sampdoria, ha rilasciato un'intervista a Il Messaggero, in cui ha parlato di Udinese-Roma e del percorso di De Rossi come allenatore giallorosso.
Come si preparano 18 minuti più recupero: "E' come se fosse un riscaldamento pre-gara, ma che deve essere molto performante. Loro devono arrivare a fare 18 minuti in alta resa. Spingere e fare tanto sprint".
Che cosa cambia nel pre partita: "Atleticamente i calciatori si devono preparare diversamente rispetto ai 90 minuti. Devono arrivare con quella benzina necessaria per farti performare ad alta velocità".
C'è l'esigenza di fare gol: "Non giocherei con troppi attaccanti. Dipende tuto dall'atteggiamento che deve essere equilibrato, ma allo stesso tempo spregiudicato. Pressare alto, andare nella metà campo loro, fare pressione e creare occasioni da gol. Cercare di stare il più vicino alla porta. Sono veramente pochi 18 minuti, per questo rivaluterei la regola".
La proposta: "Che senso ha recuperare 18 minuti? Recuperiamo tutta la partita, la rifarei giocare dall'inizio. E' successa una cosa grave, hai fermato la partita e la rifai".
Se qualcuno fosse in vantaggio, si lamenterebbe: "Deve essere una regola per tutti indipendentemente dal risultato".
Sulla scelta di recuperarla oggi: "I club italiani vanno capiti. La Lega deve utilizzare buon senso quando si fanno questi programmi. Vanno tutelate e avvantaggiate le società che fanno le competizioni europee. Magari cambiare anche la programmazione durante l'anno. Nella vita non esiste solo la regola, c'è quella, ma c'è anche il buon senso".
Se con Udinese, Napoli e Bayer Leverkusen si riesce a guardare partita per partita: "Pensi all'impegno più importante, ma è stimolante. Più partite hai, più vuoi raggiungere gli obiettivi. Ora che sei vicino al traguardo devi essere stimolato a tagliarlo. Se poi non si vince è perché ci sono anche altri motivi, non solo perché non ce la fanno".
Il lavoro di De Rossi: "Sono contento per lui, è qualcosa che desiderava tanto. Conosco anche il padre e ci ho giocato contro con la Primavera, sono persone serie e a modo. E' una favola, romanista, capitano che diventa allenatore. Si è vista la sua mano. Spero possa continuare il suo sogno".