"Mi sono avvicinato a questa malattia per un caso nella mia famiglia. E' una malattia molto grave che colpisce tanti ragazzi giovani purtroppo. Studiando il caso mi sono accorto che questa malattia comportava delle ostruzioni di sangue nelle vene del collo, una cosa che si accosta a molti casi di sclerosi multipla, così abbiamo fatto un test su tante persone per vederne il riscontro. La prima cosa che abbiamo fatto è stato un ecodoppler per visualizzare dove è il blocco, successivamente, dove è possibile, si può allargare con lo stent. Questa cosa è una sperimentazione, abbiamo visto che quando l'intervento andava a segno poteva essere un modo per combattere questa malattia terribile, che è la sclerosi multipla. La malattia può essere di diverse forme, nelle patologie molto avanzate si può migliorare la situazione, e in quelle iniziate da poco si blocca in maniera sostanziale e c'è un miglioramento della qualità della vita, continuando ovviamente le cure necessarie. Quello che potrebbe capitare è che la mia regione (Emilia Romagna) potrebbe allargare la sperimentazione per un campo di persone molto più ampio, per tutti gli italiani che hanno a che fare con questo brutto male. La cosa importante è divulgare questa terapia in modo tale che molte più persone possano avere la possibilità di curarsi.
Ho sempre pubblicato i passi della ricerca, dal 2006 ho pubblicato dodici lavori sulla sclerosi multipla sulle riviste del settore, la cosa poi ha assunto
proporzioni più grandi, ci siamo messi in contatto con un associazione di persone che ne soffrono e la notizia è iniziata a rimbalzare."
Perché non c'è stata una vasta eco a livello nazionale?
"Questo è un qualcosa che dipende dal fatto che molti neurologi vengono consultati dai giornalisti e li invitano ad avere prudenza nei miei riguardi,
essendo io una voce fuori dal campo. Per fortuna ci sono molti altri modi di divulgare le notizie, grazie alle radio, e alla potenza di internet."
Cosa può dire a tutte le persone che vorrebbero entrare in contatto con lei?
"Normalmente riceviamo migliaia di telefonate, la cosa importante è andare nel sito dell'ospedale che è: www.ospfe.it, cliccare sul link con la patologia, che viene aggiornato dalla regione con tutte le notizie sulla ricerca, in più si trovano le modalità di partecipazione alla sperimentazione.
Un altro sito molto attendibile è quello della fondazione Hilarescere: www.fondazionehilarescere.org, dove si possono trovare continui aggiornamenti e sviluppi. E' un meccanismo che si sta espandendo a vista d'occhio, nel mondo hanno già riscontrato i presupposti della nostra ricerca e stanno andando avanti sulla stessa strada."
Chi non avesse ascoltato l'intervento del Professor Zamboni può scaricarlo dalla sezione downloads del nostro sito, categoria Radio. Il file è: