Non ci resta che piangere. No, non parliamo del famoso film. Magari potessimo farlo. Parliamo della Roma, nuovamente. Anche sulla Coppa Italia, salvo miracoli, è calato il sipario con gli attori principali che hanno concluso lo spettacolo in anticipo, gettando la spugna come il più codardo dei gladiatori all'interno di un'arena. E l'Inter più brutta degli ultimi sette anni passa sulle macerie con facilità, azzeccando con Stankovic il gol partita e guardando sorniona il resto della gara con la consapevolezza che il livello di offesa giallorosso sarebbe stato minimo.
Si parla tanto delle motivazioni e la domanda sorge spontanea: "Come possono mancare?". Neanche Montella sa rispondere (o forse non vuole). Fatto sta che in 90 minuti le occasioni della Roma sono soltanto tre. La prima, clamorosa, in stile Palermo, è di Mirko Vucinic. Assist di Borriello dalla sinistra e il montenegrino tutto solo a due passi da Julio Cesar "cicca" la sfera ancora una volta, spedendo la palla fuori. Poco dopo ancora il numero 9 con il mancino da fuori area ma la palla è troppo alta. L'Inter guarda, la Roma passeggia in mezzo al campo cercando poche volte di affondare il colpo, Lucio toglie dalla testa di Borriello il pallone dopo il cross di Cassetti e l'Inter improvvisamente passa. Stankovic lascia rimbalzare la sfera e dal limite dell'area fa partire uno dei suoi classici tiri con la sfera che supera Doni. 0-1. Chi si aspettava nella ripresa una Roma vogliosa di ribaltare il risultato è stato nuovamente deluso. Non c'è mordente, non sembra esserci la giusta grinta e l'unica opportunità di pareggiare l'incontro arriva da Perrotta, ma il suo colpo di testa a pochi metri dalla porta è alto. Nel frattempo Borriello è costretto ad uscire per infortunio dopo una "zuccata" ricevuta involontariamente da Juan e Pazzini si divora il bis con Doni in uscita che lo ferma. Tutto il resto è noia. A vincere è solo la Curva Sud, mai doma. |