Guido Fienga, CEO dell’AS Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante il Premio Pietro Calabrese.
L’arrivo del Gruppo Friedkin: “Credo sia un passaggio naturale di uno sviluppo che ha avuto la Roma da quando è stata comprata da Pallotta che ha trasformato una realtà, che in quel momento era tornata ad essere un progetto più locale, in un progetto internazionale ma che doveva essere stabilizzato e consolidato. E che oggi è consolidato con un passaggio di proprietà ad un gruppo che ha un taglio forse meno finanziario e un po’ più industriale. I nuovi proprietari sono arrivati da poco, bisogna dargli tempo per cercare di organizzarsi e rendersi conto di tutto. L’approccio è quello che state percependo, di estrema serietà nell’affrontare i problemi, nel risolvere una serie di scadenze che ci sono ora, senza voler illudere nessuno e mettendoci il massimo impegno nel cercare di risolvere il prima possibile alcune cose e poi iniziare a sviluppare un progetto che abbia le giuste ambizioni. Lo si fa cercando di fare le cose con la massima serietà, senza fare particolari promesse ma cercando di far crescere la Roma che lo scorso anno è arrivata quinta. La Roma è un progetto che ha una visione internazionale ma che ha un radicamento locale estremamente forte. Io sono romano e vorrei Roma e la Roma come un simbolo positivo dell’Italia”.
Il suo sogno per la Roma: “De Rossi giovane? De Rossi è sempre giovane. Un suo ritorno? Io do per scontata la relazione di Daniele e Francesco per la Roma. Trovo sia sbagliato continuare però a mettere tutta questa pressione su di loro, dando per definito il loro ritorno. Sono parte della storia della Roma, lo saranno, hanno avviato dei percorsi professionali per i quali oggi si stanno specializzando, acquisendo competenze specifiche. Poi ci sarà un momento in cui ritorneranno”.
Intanto gioca Dzeko… “Edin Dzeko è il capitano della Roma e fin quando lo vorrà rimarrà il capitano della Roma”.
Il mercato: “Cerco di aiutare la società nel fare quello che bisogna fare nelle trattative, cercando di far quadrare i conti. Ritengo che la Roma abbia già una squadra forte e un allenatore molto bravo. Dobbiamo sistemare alcune aree nelle quali abbiamo posizioni scoperte e ci concentreremo su quelli. Stiamo facendo il massimo sforzo per mantenere i giocatori che si sono distinti come i più bravi nella stagione, senza darli via. Quello è il colpo migliore che ci può essere riconosciuto: ossia una campagna di mercato che parta dal non scoprire quei ruoli su cui già siamo forti”.
La gestione seguiva una linea di mercato diversa: “Speriamo di poter commentare a fine mercato che invece la politica è totalmente diversa. Ci orientiamo su questo. Di giocatori forti ne abbiamo, se arriverà qualcuno è perché sarà giudicato in grado di portare qualità e valore aggiunto a un progetto che riteniamo già ben impostato”.
Un caffè con Totti? “Lo prendiamo sicuro. C’è un rapporto molto bello e sereno con Totti, De Rossi e con tutti. Non c’è motivo di creare contrapposizioni”.