Chris Smalling, difensore dell’AS Roma, ha rilasciato un’intervista a StarCasinò Sport.
Quando sei arrivato sei diventato subito uno dei leader della squadra. Cosa hai provato e cosa provi ora? “E’ stata una grande sensazione quella di arrivare in un grande club come questo, riuscire ad adattarsi così rapidamente e sentire tutto l’affetto dei tifosi e dei compagni. E’ stata davvero una sensazione speciale ed è uno dei principali motivi per cui sono ancora alla Roma”.
Cosa significa per te giocare a Roma e per l’AS Roma? “E’ molto diverso che giocare per altre piazze. Anche nelle città in cui ho giocato in precedenza, come a Manchester, ci sono molti tifosi di altre squadre mentre a Roma c’è una grossa percentuale di tifosi della Roma. Certo, ci sono anche i tifosi laziali, ma mi capita di incontrare quasi esclusivamente tifosi della Roma”.
Senti un po’ di pressione? “Credo che nei momenti buoni sia positivo sentire la pressione di vincere e di ottenere risultati. E’ ciò per cui si impegnano tutti i grandi calciatori”.
La stagione scorsa è stata ottima per te: “Sì. Credo che concludere la stagione con un trofeo e riuscire a dare un contributo importante sia stata una grande sensazione”.
I tifosi della Roma: “Sono davvero speciali. Non ci sono molte altre squadre in Italia con uno stadio sempre esaurito, in ogni partita, indipendentemente dal fatto che l’avversario sia in cima o in fondo alla classifica. Lo stadio è sempre pieno ed è incredibile avere un seguito del genere”.
I tifosi ti hanno adottato: “Sì, come hai detto è bello che una persona che non è né romana né italiana possa entrare nei loro cuori. Anch’io e la mia famiglia ci sentiamo davvero a casa, basti pensare all’accoglienza che riceviamo ovunque andiamo. Sì, è un club che è davvero come una famiglia”.
Penso a tuo figlio…: “Esatto, lui ha passato più tempo in Italia che in Inghilterra. Anche a lui piace molto vivere qui, per cui è una bellissima esperienza per noi”.
I tifosi sono impazziti quando hai urlato ‘Daje Roma’ dopo il 2-2 contro il Milan: “Sì, ho visto il video. Credo che in certi momenti butti fuori tutte le emozioni che hai dentro. Poi sono qui alla Roma ormai da tempo, per cui frasi come quella non sono insolite per me, le dico ogni giorno”.
Il rapporto con Mourinho: “Lo conosco da tempo, abbiamo vinto insieme a Manchester, per cui è stato bello ritrovare alcune facce note, mi riferisco anche allo staff tecnico, che conoscevo già bene. Per cui conoscevo già Mourinho quando è arrivato a Roma e non ci ha messo molto a conquistare un trofeo che aspettavamo da molto tempo. Il mio rapporto con lui è ottimo. Ho avuto la possibilità di giocare per lui e vincere con lui in Inghilterra e adesso ho la possibilità di farlo in Italia. E’ una persona che ha vinto tutto, che ha voglia di continuare a vincere, non è uno che si accontenta di un trofeo, e questa è la mentalità di cui abbiamo bisogno qui”.
Credo sia questo il segreto, no? “Esatto. Trovare un modo per vincere, non importa se giocando bene o male, o anche negli ultimi 5-10 minuti. La sua esperienza è preziosa per noi, ed è quello di cui abbiamo sempre più bisogno”.
Come hai aiutato Abraham ad ambientarsi a Roma? “Ovviamente abbiamo parlato molto prima del suo arrivo perché siamo molto legati. Poi gli ho fatto vedere alcuni luoghi da frequentare per aiutarlo ad ambientarsi ma credo si sia ambientato molto facilmente, come sappiamo è partito alla grande con molti gol. Credo abbia percepito l’amore, la gioia di vivere a Roma e penso che avere tutto questo supporto intorno a lui gli abbia reso la vita più facile. Siamo seduti accanto nello spogliatoio, per cui parliamo molto”.
Roma è molto diversa da Londra: “Sì, molto diversa. Sia a me che a Tammy piace scoprire parti diverse di Roma, scoprire nuovi luoghi a Roma e nel resto d’Italia, per cui per entrambi è stata un’esperienza molto positiva. Spero possiamo continuare a lungo”.
Matic: “Ricordo quando, alla fine della scorsa stagione, sono iniziate a circolare voci sul suo arrivo. Sapevo che avrebbe portato qualità e tranquillità al nostro centrocampo. Lo considero il collante che lega tutti i reparti, dalla difesa all’attacco e sta dimostrando chiaramente le sue qualità. Per cui sono felice di giocare con una persona che conosco e che può darci molta qualità. José lo ha voluto in tre squadre diverse, per cui è come se fosse un padre per lui. E anche Nemanja ha vinto molto con José, per cui porta ulteriore mentalità vincente a questo club”.