Al termine di Servette-Roma il tecnico José Mourinho ha parlato a Sky Sport.
“Le occasioni sono state importanti ma anche l’inizio del secondo tempo lo è stato, è una cosa che succede spesso. Peccato non ci sia una camera vostra nello spogliatoio all’intervallo, perché io martello sempre su questo fatto legato ad una squadra che gioca in casa, che sta perdendo 1-0 e che sarebbe rientrata con quel tipo di atteggiamento che poi il Servette ha mostrato. Noi siamo superficiali nel modo di interpretare questi momenti della partita. Ci sono giocatori che hanno perso un’opportunità e parlo di calciatori in generale, non di Aouar. Ci sono anche giocatori che sono partiti dalla panchina e se in campionato chi parte dalla panchina ha una buona disponibilità e una buona concentrazione, in queste partite europee, principalmente fuori casa, non sembrano essere abituati a stare in panchina, entrando con un atteggiamento che non gli permette di aiutare la squadra. Non penso che sia un dramma giocare il play-off, è difficile ma è anche una motivazione giocare contro chi viene dalla Champions League. Non voglio fare di questo pareggio un dramma ma è più importante l’occasione persa da qualche giocatore e un atteggiamento che si ripete, specialmente all’inizio del secondo tempo”.
“Non capisco… Ho giocato 150 partite di Champions League che sono molto più importanti di queste. La mia motivazione nel giocare queste partite è altissima ma sembra che alcuni, nonostante non abbiano una grande storia in Europa, giochino queste partite in modo superficiale e sono sempre gli stessi. Non devo dire i nomi ma ci sono calciatori superficiali nel modo in cui interpretano queste partite”.
Cristante si è sacrificato in difesa. “Certo ma c’è solo un Cristante purtroppo. È un grande esempio per gli altri, gioca con una concentrazione altissima senza superficialità. Paredes ha fatto un’altra partita molto seria, con grande coordinazione di gioco, di possesso della squadra e gioca senza superficialità. Poi c’è gente che si sente a proprio agio con questa sua superficialità”.
Qualcuno pagherà? “No, nessuno pagherà. Guardiola può farlo perché può togliere uno e inserisce un altro. Da noi non c’è spazio per questo, io continuo a martellare e a lavorare ogni giorno. Parliamo di un gruppo fantastico, gente buona e seria, che ama la Roma, che vuole fare bene però è un po’ il DNA, è un po’ la zona di comfort. Se in casa riusciamo a portare questa mentalità nella squadra, in trasferta è più difficile”.
“La parola che trovo è superficialità, poca responsabilità nel senso di dire ‘mister sono qui e voglio giocare sempre’. Hanno perso un po’ la voce, risponde sempre la stessa gente”.