Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato a Radio Anch’io Sport.
Inter, Juventus, Roma e Milan hanno proposto di portare la Serie A a 18 squadre. Quale sarà la riforma? “Il concetto di riforma richiede disponibilità al cambiamento e cambiare richiede confronto e coraggio. Non c’è capacita evolutiva in positivo in questo momento ma sono fermamente convinto che il calcio italiano stia facendo un’analisi approfondita su quello che bisogna cambiare per migliorare la stabilità e la competitività. Le discussioni e le fibrillazioni degli ultimi giorni sono positive, vanno interpretate in modo positivo perché la scossa che è stata data con l’indizione dell’Assemblea ci ha dato il risultato di smuovere da una sorta di torpore dalla rassegnazione dei protagonisti del nostro mondo. Serve la riforma, l’obiettivo primario è quello di mettere in sicurezza il calcio italiano, la cui instabilità economico-finanziaria, mi riferisco all’eccessivo indebitamento e alla scarsa patrimonializzazione, rischia di minare qualsiasi progetto di sviluppo. Prima di innovare dobbiamo risanare ed uscire da quella logica che blocca il nostro sistema soltanto sull’ipotesi 20 o 18 squadre”.
Il 20 febbraio la prossima riunione: “Abbiamo diverse date, abbiamo stilato una sorta di cronoprogramma per confrontarci. Non voglio apparire ottimista ma ce ne sono tanti e sono diversi, per fortuna abbiamo raggiunto una condivisione su un punto fondamentale: il calcio ha bisogno di darsi una regolata e lo deve fare attraverso un sistema di regole in grado di mettere in sicurezza il nostro mondo dal punto di vista economico-finanziario. Abbiamo delle divergenze che riguardano in particolare il format, l’aspetto legato al professionismo: abbiamo delle criticità legate al numero di squadre professioniste, abbiamo il problema di tre livelli di professionismo in campo a tre leghe professionistiche e siamo l’unico esempio in Europa e nel Mondo. Dobbiamo trovare la modalità per andare incontro ad alcune esigenze, quelle di mettere in sicurezza il sistema, poi quello dei format e del sistema di promozione e retrocessione. Le squadre sono venute da me, ho ricevuto il Milan, la Juventus, l’Inter e la Roma perché il tema dell’intasamento di date nell’ambito dei calendari è importante. Prima o poi si arriverà a rivedere il format, cosa che ha già fatto la Germania e che in futuro farà la Francia”.