Ieri nella conferenza stampa della vigilia della sfida con l'Empoli, Gian Piero Gasperini ha criticato aspramente Marco Di Bello. L'arbitro di Brindisi infatti aveva espulso l'allenatore nei quarti di Coppa Italia, facendogli saltare la semifinale tra Atalanta e Fiorentina. Queste le parole del tecnico nerazzurro: "Mi è dispiaciuto perché le semifinale di Coppa Italia non le vivi ogni anno, mi è dispiaciuto perché è avvenuto dopo un richiamo al Var e un doppio trauma cranico. Dopo aver fatto abbastanza disastri in campionato quell’arbitro ora arbitra spesso in Serie B, un po’ di giustizia c’è stata".
Due anni fa anche José Mourinho aveva criticato l'operato di Di Bello, dopo una partita contro il Napoli. Le parole: "Io non voglio parlare troppo, ma il signor Di Paolo e Di Bello non so... Ma in alcuni momenti ho provato vergogna ad essere lì. Quante volte? In tre occasioni: rosso a Zanoli, in tutti i campi del mondo nel primo tempo gli avrebbero dato il giallo, qui niente. Quindi nel secondo tempo sarebbe stato doppio giallo. Il rigore su Zaniolo è rigore, il portiere la prende ma poi c'è contatto. Ma c'è di più, molto di più, per me basta. E' ok, ma vogliamo un po' di rispetto. Non c'erano i nostri tifosi, ma sono a casa. Voglio il diritto di giocare, non siamo stati bravi nel periodo di formazione della squadra e non possiamo lottare per vincere lo scudetto, ma voglio avere il diritto di lottare per vincere. E per me ci è stato tolto".
Il contrasto poi si era ripetuto alla vigilia di Sassuolo-Roma, quando lo Special One si era detto preoccupato per la designazione di Marcenaro in campo e Di Bello al Var. Queste erano state le sue dichiarazioni: "Voglio essere onesto, è l'arbitro che mi preoccupa: lo abbiamo avuto diverse volte e non ha la stabilità emozionale per delle partite di questo livello. Vedrete che sicuramente domani con Marcenaro Mancini prenderà un giallo dopo 10 minuti e salterà la Fiorentina. Il suo profilo non mi lascia tranquillo, così come il VAR: con lui abbiamo avuto spesso sfortuna e non abbiamo sempre accettato un determinato profilo di lavoro". In quel caso la Procura federale aprì un fascicolo e poi Mourinho e la Roma patteggiarono per evitare la squalifica, e ci fu una multa per il portoghese.